Benvenuti in NWO Blog.

Questo blog vuole offrire informazioni sul tema del Nuovo Ordine Mondiale (o NWO: "New World Order").
I mass-media non parlano di questo genere di storie e notizie, ma sono tutte documentate e verificabili.
Il Nuovo Ordine Mondiale sta per arrivare, non permettiamogli di farlo.
Questo blog aderisce alla campagna di sensibilizzazione sul tema delle scie chimiche.

30 luglio 2009

11 settembre 2001: continuano gli studi

Pubblico qui alcuni estratti da un nuovo articolo di Kevin Ryan, che si aggiunge alla mole di studi ultimamente pubblicati in tema 11 settembre (per es. la ricerca del team di fisici capeggiati dal dr. Niels Harrit, pubblicata sulla rivista scientifica The Open Chemical Physics Journal).


"Accessibilità alla demolizione delle torri del World Trade Center"

di Kevin R. Ryan
trad. di Schottolo, Teba, Shm per LuogoComune.net


(...)
Nel corso della loro vita le Torri Gemelle hanno subito diverse modifiche alla struttura di ciascun edificio, con miglioramenti all'impianto elettrico, alle protezioni antincendio, al sistema di ascensori e altre opere costruttive generiche.

Normalmente era la Porth Authority di New York e New Jersey (PANYNJ) [n.d.t.: proprietaria del WTC] a dare inizio alle modifiche, che venivano poi completate dai diversi locatari nello spazio da loro affittato.

Per questo motivo, le società affittuarie sarebbero state in grado di coordinare tra loro l'installazione di materiali esplosivi e altre apparecchiature, con la relativa certezza che quei materiali non sarebbero stati scoperti da altri.

In ogni caso, affinché la demolizione potesse andare a buon fine, era necessario gestire gli affittuari come un gruppo unico, in modo da poter piazzare gli esplosivi su un numero di piani sufficiente ad assicurare il crollo di ciascun edificio, attraverso quella che sarebbe stata invece una via di massima resistenza.
Nel prendere in esame gli affittuari di ciascuna zona interessata dovremmo anche domandarci "cui prodest?", ovvero chi ha tratto vantaggio dalla distruzione degli edifici del WTC e dalla conseguente Guerra al Terrore?

(...)
L'11 di settembre il volo American Airlines 11 ha colpito la facciata nord della Torre Nord (WTC 1), fra il 94° e il 99° piano. Con casualità stupefacente, questi piani comprendono proprio quelli che avevano appena subito una revisione del sistema antincendio, poco prima dell'11 settembre.

Ancora più stupefacente è il fatto che tutti quei piani fossero occupati da un singolo affittuario, la Marsh & McLennan (Marsh), che era allora la più grande società mondiale di brokeraggio assicurativo. Un altro affittuario, la Sumitomo Bank, condivideva con la Marsh una parte del 96° piano.

Nel periodo dal 1993 al 2001, la Marsh ha fatto diverse modifiche a quei piani, oltre alla revisione del sistema antincendio di cui sopra. Secondo il National Institute of Standards and Technology (NIST), la Marsh ha apportato modifiche alla parte sud del 94° piano nel 1998. Nello stesso anno la Port Authority di New York ha aiutato la Marsh a demolire i piani dal 95° al 98°, per rifare il sistema di allarme e di annaffiamento antincendio. Altre modifiche sono state apportate dalla Marsh al 95° piano nel 2000.

(...)
La Marsh era una grande società con diverse sussidiarie, tra cui la Putnam Investments, la Mercer, la Johnson & Higgins, e la Guy Carpenter, una società che occupava dal 47° al 54° piano della Torre Sud. La Marsh era anche nota per un atteggiamento particolarmente misterioso, ed era stata paragonata alla CIA.

Il suo massimo dirigente l'11 di settembre era Jeffrey Greenberg, membro della Brookings Institution, della Trilateral Commission, e figlio del presidente dell'American International Group (AIG), Maurice Greenberg.

Si dice che la AIG sia stata il centro di diverse operazioni della CIA.

(...) Al Brookings, Greenberg era a contatto di gomito con Lee Hamilton, il co-presidente della Commissione 11 settembre (...)

Altre persone molto potenti e con ottime relazioni lavoravano alla dirigenza della Marsh. Fra di loro c'era Stephen Friedman, un vecchio azionista della Marsh Capital ed ex-socio alla Goldman Sachs, divenuto in seguito il maggior consigliere economico di George W. Bush.

Friedman era anche membro della Brookings Institution, del Bilderberg Group, del Comitato Governativo per l'Intelligence Internazionale, e del C.d.A. della In-Q-Tel, la società di investimenti fondata dalla CIA nel 1998.

La In-Q-Tel investe in tecnologie avanzate relative al lavoro di intelligence e della difesa, compreso nanotecnologie e tecnologie chimiche, secondo il loro sito web.

In un'altra coincidenza interessante, Friedman fece parte, attraverso la Cornell University, di una società segreta chiamata Quill and Dagger, tra cui figuravano anche Paul Wolfowitz, Sandy Berger e Stephen Hadley.

(...)
Berger, consigliere della National Security di Bill Clinton, venne sorpreso in seguito a sottrarre documenti dalle indagini della Commissione 11 Settembre.

(...)
Il presidente della Marsh Real Estate Advisors, dal 1982 al 2001, era Craig Stapleton, marito della cugina di George W. Bush, Dorothy Walker Bush.

Articolo completo QUI.

29 luglio 2009

Il "chi è chi" del potere: la Fondazione Nobel

Abbiamo già parlato di alcuni gruppi, enti o famiglie di particolare potere internazionale [1], tutti più o meno profondamente legati al concetto di nuovo ordine mondiale, dove il potere è concentrato ancor più nelle mani di pochi.

Diamo uno sguardo ora alla Fondazione Nobel, un ente non direttamente collegato con l'NWO, ma che funge da importante centro di potere e fa comprendere come funzioni l'attuale sistema ormai ben collaudato.

L'industriale svedese Alfred Nobel era conosciuto anche come grande scienziato e inventore della dinamite. Prima della sua morte, avvenuta nel 1896, dispose che dalla sua ingente fortuna nascesse un premio annuale per i migliori studi in fisica, chimica, medicina, per la miglior carriera letteraria e per l'impegno per la pace (il premio per gli studi economici fu aggiunto in seguito).
Così nel 1900 nacque a Stoccolma la Fondazione Nobel, che da allora conferisce gli ambitissimi premi, mentre il Comitato Nobel sceglie i premi per la pace.

Il premio ha acquisito un tale prestigio internazionale che può essere considerato la suprema aspirazione per ogni scienziato, scrittore o economista.
Vincere il Nobel è ormai da decenni considerato quanto di meglio possa accadere a una persona nella sua sfera pubblica.

Il vincitore viene proiettato in una sorta di olimpo delle scienze e anche il suo peso politico aumenta esponenzialmente all'annuncio dell'assegnazione del premio.

La Fondazione quindi è divenuta nei decenni un sempre più influente centro di potere.

Un premio nobel può conferire a una persona un'aura tale da inibire un eventuale dibattito pubblico sulla sua ricerca, sui metodi e sulle conclusioni.

Inoltre ha il potere di attribuire in automatico una sorta di "certificazione di qualità suprema" per cui i risultati o le teorie del vincitore verranno prese, si può dire, "come oro colato": non solo mai messe in discussione, ma prese come esempio e paradigma, seguite pedissequamente e considerate nell'olimpo delle idee che fanno la storia.

Il potere della Fondazione Nobel è dunque tale da poter dare un consistente contributo al naturale corso degli eventi.
E quando assegna il premio per la pace -la più prestigiosa riconoscenza mondiale in questo ambito- a un politico come Al Gore per le conclusioni dell'IPCC [2] sul riscaldamento globale, dovrebbe sorgere spontaneo il dubbio sul perché mai, se quegli studi sono stati davvero condotti con rigore scientifico, non sia stato conferito il premio per la fisica (gli studi sul riscaldamento globale sono in massima parte compresi in questa disciplina). E mentre riflettiamo su questo punto lapalissiano, osserviamo come il premio per la pace ad Al Gore e all'IPCC stia cambiando radicalmente il peso politico che le conclusioni di quel comitato hanno assunto.

Oggi, chi si permette di sollevare dubbi o chiedere ulteriori verifiche su quel che è diventato il dogma laico del terzo millennio, cioè il riscaldamento globale di origine antropica [3], viene etichettato come minimo come capitalista pro-inquinamento al soldo delle lobby del petrolio, se non viene addirittura spedito all'istante dallo psichiatra [4].

Inutile dire che riscaldamento globale e inquinamento sono due realtà distinte e separate, e che porre dubbi sul dogma del global warming non significa assolutamente avallare l'attuale sviluppo improntato all'inquinamento nefasto e all'erosione delle risorse naturali del pianeta [5].
Ma questa è un'altra storia, e mi riprometto di riprenderla presto, in un articolo dedicato al riscaldamento globale (pazienza.. ci sto lavorando).


Note

[1] Per esempio la dinastia dei Rothschild, il Council of Foreign Relations, il gruppo Bilderberg, il Bohemian Grove, la Commission on Global Governance.

[2] Intergovernmental Panel on Climate Change (comitato intergovernativo per il cambiamento climatico). Già il fatto che sia un gruppo governativo dovrebbe dirla lunga sull'indipendenza scientifica delle sue ricerche, ma basta anche solo dare uno sguardo a tutte le ricerche che contraddicono i risultati dell'IPCC o che mettono in luce punti quantomeno ambigui della sua metodologia, o ancora a tutti i "fuoriusciti" dell'IPCC, cioè gli scienziati che a un certo punto hanno deciso di non avere più nulla a che fare con questo gruppo e con le conclusioni che andava sponsorizzando. Il quadro che ne risulta è desolante, dal punto di vista di chi ama l'onestà e il rigore scientifico. I "risultati" altro non sono, in realtà, che un breve rapporto di natura prettamente politica, in cui la ricerca scientifica è stata svilita e manipolata ad hoc per conformarsi a linee guida politiche già stabilite.

[3] In inglese AGW, Anthropogenic Global Warming, cioè riscaldamento globale causato dalle attività umane (principalmente emissioni di gas serra).

[4] Come è successo ad alcuni deputati europei che "si sono permessi" di chiedere verifiche sui metodi e le conclusioni dell'IPCC al Parlamento Europeo: quest'ultimo ha suggerito per tutta risposta che quei deputati abbisognavano di una urgente visita dallo psichiatra. Chi -anche dati alla mano- pone dubbi sul nuovo dogma laico del terzo millennio, è ormai considerato non in grado di intendere e di volere.

[5] Questa è infatti una classica fallacia logica, detta "del piano inclinato". Per una spiegazione delle più comuni fallacie logiche si veda qui.

16 luglio 2009

La crisi finanziaria mette la strizza all'Islanda


Gli europeisti islandesi staranno pensando che, tutto sommato, questa crisi finanziaria non è poi del tutto un male, se è riuscita a mettere una strizza sufficiente a far passare in parlamento la richiesta di inoltro della domanda di adesione all'Unione Europea.
Per un solo voto, ma è passata.
Evidentemente la bancarotta dell'intero paese non ha comunque convinto tutti i bravi islandesi che vedono la UE come fumo negli occhi.

Come abbiamo chiarito nel dossier su Crisi finanziaria e nuovo ordine mondiale, questa crisi è stata scientemente causata per preparare il terreno -e ormai è chiaro- al superstato globale, partendo proprio dall'aggregazione a livello monetario e finanziario in grossi "nuclei di condensazione" come l'Europa.
Il processo sta avanzando a grandi passi e anche queste notizie, apparentemente minori, lette in quest'ottica fanno acquistare estrema chiarezza all'intero quadro. Come ci ricorda Euronews:

Il risultato di oggi arriva al termine di un lungo dibattito durato molte settimane e condizionato dal clima creato dalla gravissima crisi finanziaria in cui è precipitata l’Islanda negli ultimi mesi.
(...)
L’Islanda si è sempre dimostrata poco interessata all’Europa. La svolta è arrivata con la crisi economica e dopo il tracollo del sistema bancario del paese.

Già.

Chi l'avrebbe mai...

14 luglio 2009

Radici lontane

Prima, durante e dopo la prima guerra mondiale, la finanza internazionale -capitanata da famiglie che per secoli sono state ai vertici della finanza, come Rothschild, Morgan, Rockefeller, Warburg ecc.- si muove per elargire ingenti finanziamenti ai diversi schieramenti: tedeschi, russi, alleati, tutti ricevono un sostegno economico, anche a guerra conclusa.

Ci si chiederà come possano conciliarsi ideologie e sistemi apparentemente tanto diversi come il nazismo e il comunismo bolscevico. Dopo la Grande Guerra infatti, entrambi questi movimenti hanno ottenuto enormi finanziamenti e aiuti dallo stesso ristretto manipolo di persone: l'ascesa del nazismo in Germania e l'egemonia del bolscevismo in Russia, il loro successivo consolidamento e l'entrata in guerra, non sarebbero potute avvenire senza questi aiuti esterni.

Solo questione di mero profitto a breve termine?
Ma come avrebbero potuto, i banchieri internazionali, pensare di poter ancora fare affari con una ideologia come il comunismo, una volta che esso avesse preso il potere su un territorio immenso come quello russo?
Non sarebbe stata una mossa controproducente, quella di finanziare un movimento dichiaratamente contrario al capitalismo?

La risposta è no, non è solo una mera questione di profitto a breve termine: e la spiegazione ci viene fornita da uno degli stessi protagonisti dell'epoca. Quel James Paul Warburg che compare stabilmente sotto il titolo di questo blog.

Le sue parole dicono tutto, e non credo ci sia altro da aggiungere, se non specificare che questo casato era legato alla banca Kuhn Loeb & C. di New York e -così come altre famiglie come i Rothschild- vedeva diversi componenti posizionati nei centri di potere al di qua e al di là dell'Atlantico: Paul Moritz Warburg negli Stati Uniti; suo fratello Max ad Amburgo, dove si mette in relazione con un altro fratello, Felix, diventato consigliere del Kaiser a Berlino; un quarto fratello, James, a Londra.

Detto ciò, sentiamo cosa aveva da dire l'amico James Paul nell'anno di grazia 1932:

"Occorre promuovere una economia pianificata e socialistica, e poi integrarla in un sistema socialistico di dimensioni mondiali".


(citazione da P. Faillant de Villemarest: "Les sources financiéres du communisme. Quand l'URSS était l'alliée des nazis", CEI, Cierrey, 1984 - citato in Oscar Sanguinetti: "Le fonti finanziarie del comunismo e del nazionalsocialismo", Quaderni di Cristianità, anno I, n.1, 1985).


13 luglio 2009

Pillole di libertà

Pillole di libertà: Frédéric Bastiat e lo Stato.

“Abbiamo difficoltà a capire ciò che viene designato con la parola «Stato». Crediamo che in questa costante personificazione dello Stato ci sia la più strana, la più umiliante delle mistificazioni. Cos’è dunque questo Stato che si fa carico di tutte le virtù, di tutti i doveri e di tutte le generosità? Da dove trae tali risorse che lo si spinge a distribuire in forma di favori agli individui? Non le trae dagli stessi individui? Come dunque queste risorse possono accrescersi passando nelle mani di un intermediario esoso e parassitario?”.

“Lo Stato è la grande finzione attraverso la quale ognuno cerca di vivere a spese di tutti gli altri”.

“Allorché si sarà ammesso in via di principio che lo Stato ha l’incarico di operare in modo fraterno in favore dei cittadini, si vedranno tutti i cittadini trasformarsi in postulanti. Proprietà fondiaria, agricoltura, industria, commercio, marina, compagnie industriali, tutti si agiteranno per reclamare i favori dello Stato. Il tesoro pubblico sarà letteralmente saccheggiato. Ciascuno troverà buone ragioni per dimostrare che la fraternità legale deve essere intesa in questo senso: ‘I vantaggi per me e i costi per gli altri’ [...]. Lo sforzo di tutti tenderà a strappare alla legislazione un lembo di privilegio fraterno”.

Opere in varie lingue di Bastiat sono disponibili su Bastiat.org e su Panarchy.org.

12 luglio 2009

Déjà vu

In tema di crisi conomica, ripropongo il video "Moneta, sistema bancario e Federal Reserve" - che trovate anche fra le risorse consigliate nel mio ultimo lavoro "Crisi finanziaria e nuovo ordine mondiale".
Il video sintetizza molto bene la nascita dell'attuale sistema monetario e bancario, il ruolo degli stati e delle banche, le cause della crisi del 1929 e i "rimedi" disastrosi attuati dal governo, che non hanno fatto altro che aggravarla.
E vedendo ciò che illuminati economisti e politici odierni propongono come "rimedio" per l'attuale crisi, sentiamo forte una vocina che ci dice "Ehi! Tutto già visto.."

"Money, banking and the Federal Reserve" - sottotitoli in italiano


09 luglio 2009

Il G5 si unisce alla sagra del gnocco fritto

Hanno proprio pigiato l'interruttore, non v'è più alcun dubbio ormai.
Questa volta ce ne dà conferma EuroNews:

Dal G5 un nuovo ordine economico internazionale

“Il G5 dimostra che qui a L’Aquila non partecipa in veste di spettatore. A cominciare dal 2010 i paesi vogliono creare un organismo autonomo per spiegare ed esporre la loro visione del nuovo ordine economico internazionale.”




Grasse risate in sala.
Cala il sipario.


(ps: vi prego risparmiatemi dal commentare la fuffa preconfezionata uscita dal ritrovo gaudente degli "8 grandi", ennesima occasione per una bella festicciola tra compagni di merende a spese del contribuente).