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11 settembre 2012

11 settembre, 11 anni dopo

Che altro dire? 11 anni di menzogne e un mondo che ha accettato supinamente di cadere nel baratro della paura.

Cinque minuti di sferzante ironia, per non dimenticare.




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21 giugno 2012

Global War e guerra di tutti contro tutti

Pubblico un articolo propostomi dal giornalista Piero Cammerinesi. Sebbene non mi senta totalmente in linea con quanto scrive, lo pubblico volentieri perché ritengo contenga molti spunti interessanti per i lettori del blog.
Buona lettura :)



GLOBAL WAR E GUERRA DI TUTTI CONTRO TUTTI: DOVE STIAMO ANDANDO?

di Piero Cammerinesi (corrispondente di Coscienzeinrete Magazine dagli USA)


“La guerra non è fatta per essere vinta, ma per essere continua. Allorché la guerra diventa letteralmente ininterrotta, cessa nel contempo di essere pericolosa”.
(George Orwell, 1984)


Quello che le ėlite stanno cercando di trasmettere alle popolazioni mondiali attraverso la falsificazione del linguaggio – la guerra umanitaria, la missione di pace, l’esportazione della democrazia, lo scontro di civiltà etc. – è il concetto che “la guerra è qualcosa di assolutamente normale”.

L’effetto del rifiuto della guerra come metodo per risolvere i problemi tra i popoli - prodotto per lungo tempo sugli uomini dalle carneficine dei due conflitti mondiali - dopo quasi settant’anni si è affievolito e oggi si torna a propagandare la guerra, anche se ‘travestita’ di pacifismo o di ristabilimento della giustizia sociale.

In realtà quanto sta avvenendo oggi è una globalizzazione della guerra, studiata a tavolino e promossa proprio da quegli stati che sono – a parole - i più attivi difensori delle leggi internazionali e dei diritti democratici.

Le motivazioni per le minacce di guerra e per le aggressioni vere e proprie sono le più varie e vanno dalla guerra contro il ‘terrorismo islamico’ (Afghanistan) a quella condotta per proteggere il mondo da – inesistenti - ‘armi di distruzioni di massa’ (Iraq ieri e Iran oggi), da quella per difendere i ‘diritti umani’ (Libia ieri e oggi Siria) ai veri e propri ‘interventi umanitari’ (Somalia), fino alla sbandierata protezione di piccoli Stati dall’influenza di Russia e Cina.

In prima fila per far assimilare ai popoli le scelte dissennate dei governi e le esigenze fameliche delle lobby militari sono i media occidentali, ormai impegnati strenuamente a difendere l’indifendibile, a razionalizzare l’irrazionale e a giustificare l’ingiustificabile, proprio come il Ministero della Verità di Orwelliana memoria[1].

L’idea della Global War o globalizzazione della guerra ha in qualche modo caratterizzato tutta la dottrina militare USA all’indomani della II Guerra mondiale e venne delineata negli anni ’40 dalla amministrazione Truman, nel quadro generale di un progetto di dominazione globale a fronte dell’insorgere del confronto con i sovietici.

In realtà già nei decenni precedenti erano sorte organizzazioni più o meno segrete come la Round Table o la Society of the Elect, fondata in Inghilterra da Cecil Rhodes e Lord Nathan Rothschild, e il Council on Foreign Relations, creato negli USA all’indomani della I Guerra mondiale dal Colonnello Edward M. House, con i finanziamenti di Morgan e Rockefeller.

Ricordiamo che Edward M.House era l’eminenza grigia dietro Woodrow Wilson e la ‘sua’ Società delle Nazioni.

Tutte queste organizzazioni miravano a una sola cosa: la nascita di un potere globale incontrastato sotto la guida anglo-americana.

Per quanto riguarda gli USA, dagli anni ’30 e ’40 del secolo scorso si è assistito ad un costante declino dei poteri del Congresso, considerato dai Padri della Costituzione uno strumento politico essenziale per la difesa della libertà e della democrazia. Ma l’erosione dei suoi poteri sembra inarrestabile sia per mano repubblicana che democratica.

“La costituzione degli Stati Uniti è stata messa da parte con il pretesto della paura. Prima paura della grande depressione e successivamente del terrorismo islamico. Gli Stati Uniti sono la Costituzione. Se la Costituzione cessa di esistere come un documento legale che viene rispettato realmente dalle élite politiche, gli Stati Uniti cessano di esistere. Vuol dire che un’altra entità ha preso il loro posto[2]”.

Da allora non solo nulla è cambiato, ma la situazione è andata via via peggiorando, tanto che - per arrivare ai nostri giorni - nel settembre del 1990, George Bush padre fece, a Camere riunite, uno storico discorso alla Nazione[3], nel corso del quale di fatto proclamò un Nuovo Ordine Mondiale emergente dal disfacimento dell’Unione sovietica e dall’abbattimento del muro di Berlino.

In questo discorso Bush preannunciò con grande enfasi un mondo libero dal confronto, potenzialmente disastroso, tra le due superpotenze dotate di bombe atomiche a favore di une “pacifica cooperazione internazionale” nella quale “le nazioni del mondo, est ed ovest, nord e sud, possano prosperare e vivere in armonia”[4].

Belle parole e fantastiche prospettive, come non essere d’accordo?

Il problema è che proprio quel concetto di “pacifica cooperazione internazionale” servì a giustificare la Guerra del Golfo, ufficialmente intesa a difendere la sovranità del Kuwait e ad assicurare il rispetto della “legalità internazionale”.

Ben lontani da una “nuova era più sicura alla ricerca della pace” da quel momento siamo entrati in realtà in un’epoca di guerra perenne, proprio come descritta in 1984 di Orwell, dominata da conflitti continui, insicurezza, paura, controllo costante da parte delle autorità, censura mascherata e manipolazione dell’opinione pubblica.

La strategia vera e propria della ‘guerra senza fine’ nasce un paio di anni dopo, nel 1992, con il Defense Planning Guidance (Linee-guida di Difesa nazionale).

Il New York Times, venuto a conoscenza del piano, scrisse: “In un nuovo vasto progetto politico che sta per essere varato, il Dipartimento alla Difesa stabilisce che la missione politica e militare dell’America nell’era post-guerra fredda sarà quella di far sì che non possano emergere superpotenze rivali in Europa Occidentale, Asia o nei territori della ex-Unione Sovietica. I documenti segreti mostrano lo scenario di un mondo dominato da un’unica superpotenza la cui posizione predominante può venire garantita da un comportamento studiato all’uopo e da una adeguata forza militare, in modo da scoraggiare qualsiasi Nazione o gruppo di Nazioni a sfidare la supremazia americana”.

La personalità più rappresentativa dietro questo piano fu Paul Wolfowitz, che sarà nominato più tardi da Bush Segretario alla Difesa e che coprì anche la carica di Presidente della Banca Mondiale.

La centrale e orientale accordi di sicurezza analoghi a quelli sottoscritti con Arabia Saudita, Kuwait e altri stati nel golfo Persico[5]”.

Nel 1993, allorché Clinton prende il posto di George Bush senior si costituisce un think tank dei falchi repubblicani che darà vita – pochi anni più tardi – al Project for the New American Century (PNAC), Progetto per il nuovo secolo americano.

Nello spirito di questo progetto il dominio a stelle e strisce deve venir imposto a qualsiasi costo in qualsiasi parte del mondo, il che richiede un crescente incremento delle spese militari onde contrastare minacce come quelle costituite da Iraq, Nord Corea, Iran. “Inoltre, questo processo di trasformazione, anche se porterà a dei mutamenti radicali, sarà qualcosa di lento a meno di eventi catastrofici che lo favoriscano – come una nuova Pearl Harbor[6]”.

Guarda caso, pochi anni dopo, le due Torri offriranno la ghiotta occasione di “una nuova Pearl Harbor”…

Nel 2000 il Pentagono pubblica Joint Vision 2020 un documento che teorizza il progetto denominato Full-spectrum Dominance (Dominio a tutto campo);

“Con Full-spectrum dominance si intende la capacità delle forze USA, da sole o con alleati, di annientare qualsiasi avversario e controllare qualsiasi situazione in ambito di operazioni militari.”

Il Full-spectrum dominance deve estendersi a qualsiasi tipo di conflitto, dalla guerra nucleare su teatri bellici globali fino a eventi di dimensioni limitate. Si riferisce altresì a situazioni atipiche come peacekeeping e aiuti umanitari.

“La creazione di una rete di informazione globale servirà a garantire le condizioni di una maggiore capacità decisionale[7]”.

Il 13 novembre 2001 il presidente George W. Bush firma l’Ordine Militare N.1[8] nel quale conia la definizione “Guerra globale al terrorismo”. E ciò senza informare il suo Consigliere alla sicurezza, né il Segretario di Stato, né il Capo dello staff o il suo responsabile della comunicazione, approvando così una legge che è divenuta tristemente nota come "Military Order of November 13, 2001: Detention, Treatment, and Trial of Certain Non-Citizens in the War Against Terrorism[9]"

Da quel momento le operazioni militari ‘segrete’ del SOCOM (Special Operations Command) - finalizzate al mantenimento di una ‘guerra globale’ - si sono moltiplicate senza limite in ogni parte del mondo.

Il personale del SOCOM è raddoppiato dal 2001 raggiungendo le 66.000 unità, mentre il suo budget è passato da 4,2 miliardi a 10,5 miliardi di dollari. La crescita del JSOC (Joint Special Operations Command) che è una ramificazione del SOCOM, è stata ancora più rilevante, passando dalle 1.800 unità speciali nel 1980 alle oltre 25.000 oggi.

Quanto alle operazioni ‘sotto copertura’ delle forze speciali esse hanno coinvolto, a oggi, oltre 75 Paesi, dalla Repubblica Dominicana al Perù, dalle Filippine allo Yemen, dalla Somalia all’Asia Centrale, dal Libano all’Arabia Saudita, dall’Iran a numerosi Paesi arabi.

Queste forze speciali si sono macchiate sovente di crimini contro l’umanità che sono stati regolarmente ‘coperti’ dalle gerarchie militari e nascosti all’opinione pubblica.

Naturalmente, come è noto, la “Pearl Harbor” dell’11 settembre viene immediatamente utilizzata per mettere in atto la dottrina della Global War che viene per l’occasione ribattezzata War on Terror (Guerra al terrorismo).

Ricordiamo, infine, che nell’agenda del Project for the New American Century (PNAC) - che risale all’anno 2000 - si auspica a chiare lettere di “condurre guerre senza confini” [10].

Il PNAC ha come obiettivo dichiarato quello di “combattere e vincere decisamente conflitti multipli e simultanei nei maggiori teatri bellici mondiali”.

Questo scellerato programma è stato adottato in pieno dall’amministrazione Obama con un team di collaboratori e di esperti molto più efficace di quello del suo predecessore.

A una manciata di minuti dallo scadere del Patriot Act, Obama (premio Nobel per la pace, ricordate?) ha rinnovato, per altri 4 anni, la delirante legge promulgata da George Bush junior all’indomani dell’11 settembre[11].

Contrastata con decisione da pochi parlamentari, tra cui il senatore repubblicano Rand Paul del Kentucky, questa legge - che con l’alibi della Guerra al terrorismo - di fatto consente ogni possibile abuso delle libertà dei cittadini, è un tassello straordinariamente importante per capire come si stanno muovendo i poteri forti negli USA e per intuire quali possibili scenari politico-militari si aprano nel XXI secolo.

E, visto che non tutta l’opinione pubblica è manipolabile, i think tank dell’intelligence USA hanno inoltre felicemente ideato una strategia di maquillage delle parole.

Così è tutto meno inquietante se chiamiamo la guerra ‘intervento umanitario’ e l’attacco lo chiamiamo ‘difesa’, mentre le stragi di civili diventano ‘danni collaterali’…

Ora, se partiamo dal presupposto che per comprendere a fondo quanto accade nel mondo abbiamo bisogno di conquistarci una visione più ampia, come possiamo interpretare questa situazione da un punto di vista spirituale?

Cosa sta accadendo nel nostro mondo sempre più segnato da guerre e da massacri quotidiani con la complicità dei media che amplificano quotidianamente menzogne e odio contro l’altro di turno?

Possiamo ipotizzare che la Global War rappresenti in realtà l’inizio del Bellum omnium contra omnes[12], la guerra di tutti contro tutti?

Molti veggenti parlano di un futuro prossimo della terra sempre più incerto con grandi rischi di precipitare in conflitti distruttivi.

Edgar Cayce, lo Sleeping Prophet, ad esempio descrive – ancora negli anni ’30 del secolo scorso - come il primo decennio del nuovo secolo avrebbe ripercorso la situazione del primo dopoguerra fino al disastro economico del ’29, con un progressivo incremento di conflitti. “Mercati e benessere in calo, economie al collasso, disoccupazione in aumento, confusione politica e tumulti popolari (…) con, negli anni successivi, un numero crescente di persone che si troveranno in serie difficoltà anche rispetto a problemi basilari di sopravvivenza”.[13]

Cayce prevede anche la possibilità di una III Guerra mondiale. Parla letteralmente di guerra originata in “Libia, in Egitto, ad Ankara e in Siria, attraverso conflitti sorti intorno agli stretti delle zone a Nord dell’Australia, nell’Oceano Indiano e nel Golfo Persico[14]

Secondo altri veggenti e profeti del passato si è già superato - nella nostra epoca - il punto critico ‘di non ritorno’ nella discesa verso un materialismo che ha totalmente dimenticato l’origine spirituale dell’uomo. Per essi l’unica possibilità di salvezza da disastri sociali e bellici può provenire solo da un’evoluzione spirituale che consenta di non guardare solo agli eventi materiali cercando la felicità solo nella soddisfazione dei bisogni fisici e istintivi.

Vi ricorda vagamente qualcosa?

Il materialismo della vita attuale, il dominio delle immagini, la finanza sfrenata, l’estrema competizione nel lavoro, la mancanza di solidarietà sociale, l’aggressività degli Stati, sono tutti segnali significativi che contraddistinguono questo momento storico. E i segni ci sono tutti: malattie prodotte dalla dipendenza da computer, crack finanziari a livello globale, lavoro sempre più stressante e meno remunerativo, indifferenza del singolo nei confronti dei propri simili, aggressioni continue tra le nazioni.

Proprio queste caratteristiche della nostra cultura sono in realtà alla base – da un’ottica spirituale - dell’insorgere della guerra globale o, come fu anticipato da Rudolf Steiner un secolo fa, come l’inizio della guerra di tutti contro tutti, una prospettiva fino a ieri confinata nelle pagine delle profezie ancora da realizzarsi, ma che oggi – con le nuove dottrine militari annunciate da Obama – inizia ad assumere dei contorni tanto più definiti quanto inquietanti.

“Esteriormente – dice Steiner nel corso di una conferenza del 23 Novembre 1919, dunque ben 20 anni prima della II Guerra mondiale – l’umanità andrà incontro a grandi conflitti. E per queste terribili guerre di cui siamo solo all’inizio (…) e che portano alle estreme conseguenze gli antichi impulsi dell’evoluzione terrestre, non vi sarà alcuna medicina politica, economica o spirituale proveniente dalla farmacia dell’antica evoluzione. I fermenti che hanno prima portato l’Europa all’inizio della sua distruzione [I Guerra mondiale], che metteranno poi Asia ed America l’una contro l’altra [II Guerra mondiale] e che propagheranno la guerra su tutta la terra [Guerra globale] provengono dai tempi antichi.

Potrà contrastare questo portare-all’assurdo l’evoluzione umana solo ciò che conduce gli uomini sulla via dello spirituale: il Sentiero di Michele, che trova la sua continuazione nella Via del Cristo”[15].

Steiner rileva come la guerra di tutti contro tutti inizi gradualmente con l’abituare gli uomini a distruzioni belliche che si presentano per così dire quasi ritmicamente nella storia umana di cui l’inizio è stato il primo conflitto mondiale.

Abituare gli uomini alla guerra: confrontiamo questo con quanto abbiamo riportato all’inizio con le parole di Orwell e con le nuove strategie USA.

“È una convinzione infantile – così ancora Steiner - che da questa catastrofe bellica [la I Guerra mondiale] possano provenire periodi di pace durevoli per l’umanità sul piano fisico. Non sarà così.”[16].

Sarà solo grazie al nascere dell’altruismo se l’umanità sarà in grado di salvarsi dall’autodistruzione, sostiene Rudolf Steiner, evento inevitabile se si continua a ignorare l’elemento morale.

“Gli uomini si annienteranno in guerre fratricide. E la cosa più avvilente - rispetto ad altri tipi di distruzione sarà che avverrà solo per loro responsabilità”[17]. Solo una manciata di persone sopravviverà e saranno coloro che avranno sviluppato un livello di abnegazione profondo, mentre la restante umanità sarà totalmente dedita a mettere al proprio servizio egoistico – grazie a tecnologie potenti e complesse - le forze della natura, senza aver acquisito il necessario grado di altruismo.

La guerra di tutti contro tutti, che rappresenterà la rovina della nostra epoca, sarà originata proprio da questo sviluppo tecnologico estremo totalmente privo di morale.

“Forze enormi e poderose verranno liberate da scoperte che trasformeranno il mondo intero in una sorta di apparecchiatura elettrica globale funzionante in modo autonomo”[18].

A cosa si riferiva? A Internet, nata come progetto per la difesa USA, che oggi ha di fatto trasformato l’intera comunicazione mondiale in una “apparecchiatura elettrica globale funzionante in modo autonomo”?

Ma se Steiner in molte occasioni colloca la guerra di tutti contro tutti in un futuro non immediato, in un particolare ciclo di conferenze egli afferma espressamente che, se l’umanità non sarà in grado di correggere le visioni del mondo profondamente influenzate e corrotte dal materialismo e dall’edonismo dominante che hanno caratterizzato il XIX ed il XX secolo, “alla fine del secolo XX noi ci troveremo di fronte alla guerra di tutti contro tutti! Gli uomini potranno fare tutti i bei discorsi che vorranno, potranno aver fatto tutti i possibili progressi scientifici, avranno di fronte a sé questa guerra di tutti contro tutti. Assisteremo allo sviluppo di un’umanità che tanto più si riempirà la bocca di questioni sociali tanto meno avrà un minimo ‘istinto sociale’”[19].<

Sulla base di queste inquietanti previsioni cerchiamo di ipotizzare come tali eventi – di cui saremmo solo all’inizio – potrebbero svilupparsi.

Abbiamo visto come Steiner parli espressamente di una visione del mondo profondamente materialista che creerebbe le condizioni perché possa svilupparsi anzitempo la guerra di tutti contro tutti.

E mi pare che ci siano pochi dubbi sullo stato di incontrastato materialismo della nostra epoca e sulla mancanza generalizzata di moralità.

Al tempo stesso le allusioni all’utilizzo immorale delle forze di natura (progetto HAARP, armi geopolitiche per il controllo climatico etc.) e l’anticipazione di una terra trasformata in un’unica immensa macchina funzionante elettronicamente (la rete globale del web o la globalizzazione della finanza elettronica ne potrebbero rappresentare l’inizio) non sono più solo ipotesi fantascientifiche.

Abbiamo visto in un precedente intervento come Steiner abbia attribuito ai poteri occulti angloamericani[20] il disegno di porre il mondo intero sotto il giogo del materialismo.

Tale scellerato progetto è passato attraverso la creazione della Società delle Nazioni prima e delle Nazioni Unite poi, la competitività sfrenata, la diffusione della tecnologia, la finanza priva di regole e di moralità, la creazione di un’idea di globalizzazione tesa solo allo sfruttamento economico dei Paesi più deboli.

E anche qui mi pare che ci siamo ampiamente.

Ha parlato – nel 1919! – di cause (fermenti) che dopo la distruzione della Germania, avrebbero portato senza dubbio a una seconda Guerra mondiale, che avrebbe messo di fronte America e Asia (USA e Giappone) e questo pure non fa una piega.

Per poi preannunciare che quegli stessi fermenti – se non contrastati - avrebbero “propagato la guerra su tutta la terra”.

Beh, che ne pensate? Non mi pare che questa prospettiva sia molto irreale.

Vediamo ora come potrebbe delinearsi ulteriormente questa ipotesi.

Una prospettiva potrebbe essere quella di uno scontro frontale tra USA e Cina/Russia, magari in seguito ad un attacco Israelo-americano all’Iran e/o alla Siria.

Di questo ci sono sicuramente le premesse, preparate da anni dai media embedded che suonano la grancassa dell’atomica iraniana, esattamente come fecero dieci anni fa con le famose WMD, o ‘armi di distruzione di massa’ di Saddam, mai trovate, ma che costarono un milione e mezzo di morti.

Altra prospettiva potrebbe essere quella di un estendersi di rivoluzioni a livello mondiale, causate dalla crisi economica dilagante, che riduce in schiavitù economica interi Stati, come è il caso della Grecia oggi.

Questi sconvolgimenti potrebbero cambiare radicalmente il volto della civiltà attuale portando l’umanità intera a uno stato primitivo, dove solo la forza di un Potere accentratore – magari presentato come il ‘salvatore dall’anarchia e dalla distruzione’ – sarebbe in grado di riportare ordine sociale a prezzo di violenze inimmaginabili.

Una terza inquietante prospettiva – se pur con uno sviluppo più graduale – potrebbe essere quella della messa in atto di tecnologie molto avanzate atte a controllare – vedi chip sottocutaneo (il Marchio della Bestia) – di cui si parla ripetutamente qui in USA come di una straordinaria ‘opportunità’ (sic!) per rendere la vita più sicura (ancora, proprio come le guerre al terrorismo hanno reso, nelle parole degli ultimi tre presidenti, gli Stati Uniti “un Paese più sicuro”!).

Queste tecnologie – attuate a livello di massa (come una sorta di ‘vaccinazione obbligatoria’ ed è così che si vagheggia di attuarle) sarebbero letteralmente in grado di soggiogare intere popolazioni in uno stato di totale sudditanza.

A quale di questi scenari ci stiamo avvicinando?

Probabilmente ad un mix del primo e del secondo.

Ma vediamo anche come contrastare il big Game e cercare di far fallire questa sciagurata prospettiva.

Secondo Steiner l’unica reale salvezza da questo scenario si può riassumere in una sola parola: fiducia!

Il nascere e il diffondersi della fiducia tra gli uomini.

Fiducia alla base dell’elemento sociale.

Fiducia dell’uomo nei confronti dell’altro uomo, e conseguente disponibilità alla diffusione delle verità.

E da chi viene ostacolato il sorgere di questa fiducia?

Dalle logge e dagli Iniziati dell’Occidente [angloamericani], ci dice Steiner, che non vogliono parlare all’elemento di libertà del singolo individuo, ma alle masse.

Che rivelano solo parzialmente quelle verità spirituali che – in armonia con i dettami del Mondo spirituale - devono essere rese pubbliche.

Rudolf Steiner fu infatti il primo a rendere pubbliche notizie e comunicazioni che sino ad allora erano state tenute gelosamente segrete dalle varie congreghe occulte.

Come il cristianesimo rappresentò nelle parole del Cristo una verità universale, diretta a tutti senza limiti di razza, nazionalità, sesso o cultura, allo stesso modo la Scienza dello Spirito di Steiner rivela conoscenze fino a quel momento riservate con l’obiettivo di dare a ogni uomo – senza limiti di razza, nazionalità, sesso o cultura – la possibilità di conseguire conoscenze spirituali.

Questo fece scatenare contro di lui l’ira di potenti organizzazioni che cercheranno di distruggerne l’immagine e financo di assassinarlo.

Gli Iniziati anglo-americani cercano dunque di promuovere quel tanto delle vie iniziatiche che serve a edificare il dominio angloamericano del mondo, ma la via dell’Iniziazione si deve rivolgere al singolo individuo e non alle masse utilizzando strumenti di persuasione occulta, facendo appello alla capacità di comprensione indipendente e libera di ogni singolo essere umano.

Questo principio è collegato con un principio sociale fondamentale; se ci si rivolge a ciascuno partendo da principi morali, etici, e aspettando – nei tempi di ciascuno – la risposta cosciente e libera, allora non si tende ad assoggettare gli uomini, utilizzando astrazioni per irregimentarli in gregge.

Solo se il singolo essere umano accoglie ed elabora liberamente la conoscenza occulta produce moralità e libertà anche sul piano sociale, portando dentro di sé l’antidoto ad ogni costrizione o menzogna con cui si cerca di intrappolarlo.

Questo è il motivo della divulgazione delle verità occulte nel secolo XX che l’Antroposofia ha attuato, in contrapposizione con le élite occulte angloamericane, che volevano continuare a utilizzare le proprie conoscenze solo per realizzare le proprie finalità di dominio globale.

“La grande fiducia, questo deve diventare l’impulso sociale più importante del futuro. Gli uomini devono poter lavorare insieme. Altrimenti le cose non andranno avanti. (…) Oggi comincia per gli Iniziati dell’Occidente [angloamericani] la grande angoscia, la terribile paura. Essi dicono: se noi parleremo in futuro solo alle singole persone allora scateniamo la guerra di tutti contro tutti, dato che in tal caso gli uomini non saranno organizzati, visto che si è costruita una fiducia generale, allora l’umanità precipiterà nella guerra di tutti contro tutti. Essi sentono questa angoscia. Per questo costoro vogliono mantenere queste verità iniziatiche, oserei dire, sottochiave lasciando avanzare l’umanità verso il futuro sotto una luce apparente, ma in stato di sonno”[21].

L’opera divulgativa delle verità occulte da parte dell’Antroposofia – che ha rotto tabu millenari[22], la pubblicazione di migliaia di libri, saggi, cicli di conferenze anche profondamente esoteriche – ha come scopo principale dunque quello di creare l’unica possibile difesa nella nostra epoca nei confronti dell’unilateralità di determinate potenti congreghe che si propongono di mantenere i popoli in sudditanza - in una sorta di sopore della coscienza - nei confronti del reale svolgersi degli eventi.

Libera diffusione delle verità spirituali per creare fiducia.

Per vincere ansia e paura.

Auspichiamo dunque che l’uomo – nel suo attuare libere scelte – possa essere in grado di disincantare queste terrificanti prospettive, un po’ come un’automobile che, con una poderosa frenata, riesca a fermarsi a pochi centimetri dal precipizio. Ma questo può avvenire solo se s’iniziano a rimuovere – partendo da ciascuno di noi - i ‘fermenti’, le cause che hanno portato a questo stato di cose.

Vale a dire il potere esclusivo della visione materialistica del mondo che deforma radicalmente ogni pensiero umano e paralizza ogni possibilità di crescita morale dei popoli.


Houston, 30 maggio 2012 



Piero Cammerinesi
www.pierocammerinesi.it




[1] George Orwell, 1984.
[4] ibidem
[5] Tyler, Patrick E. U.S. Strategy Plan Calls for Insuring No Rivals Develop: A One Superpower World. The New York Times: March 8, 1992. http://work.colum.edu/~amiller/wolfowitz1992.htm

[6] http://www.newamericancentury.org/publicationsreports.htm PNAC, Rebuilding America’s Defenses. Project for the New American Century: September 2000, pag.51
[9] "Ordine militare del 13 Novembre 2001: detenzione, regole di comportamento verso i detenuti e processo di non cittadini USA nella Guerra contro il terrorismo."
[12] Bellum omnium contra omnes o "guerra di tutti contro tutti" nell’accezione di Thomas Hobbes (1588-1679) descrive lo ‘stato di natura’ in cui, non esistendo legge alcuna, ogni individuo verrebbe mosso solo dal suo istinto, danneggiando gli altri ed eliminando chiunque gli sia di ostacolo verso il soddisfacimento dei propri desideri.
[14] Edgar Cayce reading (3976-26) April 28, 1941
[15] Rudolf Steiner, GA194, Die Sendung Michaels, R.Steiner Verlag Dornach 1994
[16] Rudolf Steiner, GA193, Der innere Aspekt des sozialen Rätsels, R.Steiner Verlag, Dornach 1989
[17] Rudolf Steiner, GA265, VERÖFFENTLICHUNGEN ZUR GESCHICHTE UND AUS DEN INHALTEN DER ESOTERISCHEN SCHULE 1904 BIS 1914 - Wesen und Aufgabe der Freimaurerei vom Gesichtspunkt der Geisteswissenschaft, Conferenza del 25 Dicembre 1904.
[18] Ibidem
[19] Rudolf Steiner, GA205, Der Mensch in seinem Zusammenhang mit dem Kosmos, Band 6, conferenza tenuta a Dornach il 6 agosto 1921.
[21] Rudolf Steiner, GA196, Geistige und soziale Wandlungen in der Menschheitsentwickelung, Conferenza del 17 gennaio 1920 tenuta a Dornach
[22] Basti pensare che nelle antiche Scuole dei Misteri si pagava con la vita la rivelazione di conoscenze apprese all’interno dei Misteri. Queste tradizioni durano tutt’oggi nei rituali massonici o mafiosi.

15 luglio 2011

Analista di intelligence licenziato per avere rivelato il terrorismo di Stato

Stralci da un articolo di Paul J. Wilson tradotto da Pino Cabras.
Articolo completo: http://www.megachipdue.info/finestre/zero-11-settembre/6484-licenziato-perche-rivela-il-terrorismo-di-stato-dallinterno.html



Licenziato perché rivela il terrorismo di Stato dall'interno

di Paul Joseph Watson - Prison Planet.com
Traduzione di Pino Cabras

Un analista di intelligence della polizia britannica, al quale fu chiesto di creare una valutazione strategica riguardante le minacce terroristiche è stato licenziato quando ha detto ai suoi superiori che la minaccia di una "tirannia interna" era di gran lunga superiore a quella del terrorismo islamico, dopo aver scoperto che sia quello del 7 luglio 2005 sia quello dell’11 settembre 2001 sono stati degli attentati false flag (sotto falsa bandiera, NdT).


Tony Farrell, una laurea in statistica, ha lavorato per 12 anni come “analista di intelligence della polizia” presso la polizia del South Yorkshire. Il suo incarico consisteva nel fornire ogni anno una 'Matrice di valutazione delle minacce strategiche' volta a consentire alla polizia di scegliere le priorità nell’uso delle risorse e nelle attività.

Aspettandosi che Farrell rigurgitasse la tesi che gli estremisti musulmani costituivano la più grande minaccia, i suoi capi rimasero sbalorditi quando Farrell riferì invece che gli attentati di Londra del 2005 erano stati organizzati dai servizi segreti britannici e che la versione ufficiale era una "menzogna mostruosa".

[cut]
«Qualcosa che non aveva sospettato nemmeno ‘nei suoi sogni più sfrenati’ a quel punto ha cominciato a svilupparsi», scrive Nick Kollerstrom. «Dopo aver letto gran parte delle testimonianze, disponibili ma non riportate pubblicamente, nonché altre prove relative ai fatti del 7 luglio, Tony ha scoperto che non poteva che concludere che la versione ufficiale del 7 luglio era “una mostruosa menzogna.”
Anziché verso gli attentatori suicidi della versione ufficiale, alla quale lui e tutti i suoi colleghi avevano creduto senza ombra di dubbio, si è reso conto che il peso delle prove puntava fortemente in direzione del fatto che il 7 luglio sia stato un evento orchestrato dai servizi segreti britannici più che qualsiasi altra cosa.»

Al veloce avvicinarsi del termine conclusivo entro il quale doveva presentare il suo rapporto all’Intelligence Strategic Management Board, Farrell ha lottato con la propria coscienza, ben sapendo che se avesse divulgato la sua tesi sul fatto che la tirannia interna e non il terrorismo interno o islamico fosse la principale minaccia, avrebbe potuto facilmente perdere il suo lavoro e con esso una carriera di 12 anni.
In un colloquio con il direttore dei dell’intelligence presso la polizia del South Yorkshire svoltosi il 6 luglio, Farrell avvertì che la sua scoperta sul fatto che il 7/7 era stato "deliberatamente progettato" da parte dello Stato minacciava di causare un «crollo totale della fiducia tra il governo e le masse.»

Dopo aver affermato che la minaccia proveniente dalla tirannia interna «superava di gran lunga» quella posta dal terrorismo islamico, il direttore dell’Intelligence che interloquiva con Farrell gli ha risposto così: «Tony, tu e io non potremo mai ottenere da loro che dicano la verità .... Noi siamo semplici soldatini del governo».

[cut]
A Farrell venne detto che la sua conclusione non combaciava con il “Modello Nazionale di Intelligence” e che le sue convinzioni erano "incompatibili" con la sua posizione. Nonostante sia stato lodato per il suo eccellente servizio e nonostante che il direttore delle Finanze della polizia gli abbia detto che la sua conclusione "poteva essere giusta", Farrell è stato sollevato da ogni incarico il 2 settembre 2010.
Il suo caso è ora in appello presso un Tribunale del lavoro ed è stabilito che sarà ascoltato a Sheffield ai primi di settembre 2011.

La storia di Farrell ci ricorda che la consapevolezza del terrorismo sotto falsa bandiera è così diffusa che le persone all'interno sono ormai prossime alla realizzazione che l'intera guerra al terrore è una favola costruita in base a miti su inesistenti complotti di Al-Qa’ida.
Come abbiamo già sufficientemente documentato, ogni singola grande trama terroristica nel Regno Unito o negli Stati Uniti è stata progettata, provocata o addirittura messa in scena da elementi all'interno del governo.

Questa consapevolezza è ormai così diffusa che le persone oneste all'interno del sistema stanno scoprendo la verità e la fanno trapelare, nonostante i media dell’establishment si producano nei loro sforzi più intensi per demonizzare qualsiasi scetticismo nei confronti della versione ufficiale di un qualsivoglia grande evento equiparandolo alla malattia mentale.
Questa storia serve anche a ricordare il grandissimo numero di professionisti equilibrati, rispettati, preparati e credibili che si sono pubblicamente esposti per denunciare le favole ufficiali che stanno sia dietro l’11/9, sia dietro il 7/7.


Fonte: http://www.prisonplanet.com/police-intelligence-analyst-fired-for-blowing-whistle-on-false-flag-terror.html.
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.

11 settembre 2009

11 settembre 2001. Per non dimenticare

Riprendo volentieri il post di Felice Capretta dedicato all'ottavo anniversario del "giorno che ha cambiato il mondo".



"Sono 90 minuti di filmato. Se non lo conoscete, ritagliatevi un paio d’ore per voi stessi, mettetevi comodi su una poltrona con un paio di cuffie e cliccate play."



Il film è disponibile sia in forma gratuita sia in DVD all'indirizzo www.luogocomune.net

(Altri video sull'argomento sono linkati nel menu qui a destra, in fondo).

19 agosto 2009

Parla il videografo ufficiale dell'11 settembre 2001

Propongo questa intervista a Kurt Sonnenfeld, videografo della FEMA (Federal Emergency Management Agency) a cui il governo ha affidato le riprese ufficiali di Ground Zero subito dopo gli attentati dell'11/9.
Ne riporto solo un breve estratto per me significativo, ma consiglio di leggerla tutta perché contiene parecchie informazioni interessanti.

Fuga da New York - intervista a Kurt Sonnenfeld

Come videografo ufficiale del governo USA, Kurt Sonnenfeld fu assegnato alla zona di Ground Zero dopo l’11 settembre 2001 e lì trascorse un mese, registrando 29 cassette: “Ciò che ho visto in certi luoghi e in certi momenti... è abbastanza sconvolgente!”. Non ha mai consegnato quei nastri alle autorità e da allora è stato oggetto di persecuzione.
Kurt Sonnenfeld vive in esilio in Argentina, dove ha scritto “El Perseguido” (Il perseguitato). Nel suo libro, pubblicato di recente, racconta la storia del suo incubo senza fine e conficca un altro chiodo nella bara della versione ufficiale governativa degli eventi dell’11/9.
Qui sotto pubblichiamo un’intervista esclusiva raccolta da Voltairenet.

(...)
- Questi avvenimenti sono ormai 8 anni alle nostre spalle. Lei ritiene che scoprire la verità sull’11/9 continui a essere un obiettivo importante? E perché?

- Kurt Sonnenfeld: E’ di assoluta importanza. E lo sarà ancora tra 10 e anche tra 50 anni se la verità non sarà ancora stata rivelata. E’ un obiettivo importante perché, in questa fase della storia, molte persone sono troppo disposte a credere a qualunque cosa venga detto dalle autorità e troppo disposte a seguirle. Una persona in stato di shock cerca una guida. Le persone che hanno paura sono manipolabili.

L'intervista completa è a questo link.

06 agosto 2009

11/9 e altre messinscene mediatiche


L'11 settembre 2001 rappresenta il proseguimento di un modus operandi vecchio e ben sperimentato, che fa della menzogna sparsa in modo capillare dai mass-media il punto di forza della propaganda politica.
L'11/9 è stata certo la più grandiosa fra questa serie di messinscene. La più raffinata, la più complessa anche, e quella che ha destato un'onda emotiva più dirompente -anche grazie al fatto che nel 2001 si era ormai in mondovisione. Ma non certo la prima.

Fa parte della messinscena dell'11/9 il volo Delta 1989, di cui in passato qualche ricercatore si è occupato ma su cui permangono troppi misteri.

Una nuova traduzione di un articolo che se ne occupa è disponibile sul blog 11settembrenews:

Anomalie del volo Delta 1989

Potete cercare nel web frasi come "Delta 1989 Celeveland" o similari per approfondire da voi (alcuni altri articoli sono per es. Il mistero dell'aeroporto di Cleveland e Delta 89, Delta 1989 e il volo X).

>>> Importante aggiornamento su Delta 89.

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Di due altre messinscene risalenti invece alla seconda guerra mondiale ci parla Gianluca Freda.
Episodi minori rispetto a un 11/9 (o a un Golfo del Tonkino, o a una Pearl Harbor..), ma significative perché vi si riconosce un filo conduttore, che attraversa più di un secolo di storia mondiale.

Bufale mediatiche d'annata 1 - Retroscena della resa di Pantelleria

dove si scopre il ruolo della massoneria internazionale e di cui riporto uno stralcio:

Furono fatte saltare, invece, sorprendentemente, tre giorni dopo lo sbarco, il 14 giugno 1943, le case del centro del paese di Pantelleria, che erano state risparmiate da 140 incursioni aeree (che avevano invece distrutto tutto intorno al porto ed all’aeroporto) case che si erano salvate anche dai bombardamenti navali.

Perché? Perché si doveva riprendere tracotantemente su pellicola cinematografica l’effetto dirompente dei bombardamenti dell’aviazione americana. Iniziavano così varie pittoresche “ricostruzioni” – fabbricate con cinematografica maestria ed apparenza di verosimiglianza – di quella serie di pellicole, che si dissero “documentarie”, ma che erano smaccatamente propagandistiche, intitolata “Combat Film”.

Secondo alcuni testimoni tuttora viventi, fu previsto un finto attacco aereo di B17 e B24, che sganciavano sacchi di sabbia, mentre gli artificieri americani facevano saltare le case, con effetti meglio mirati di quel che avrebbero fatto le bombe vere (...)

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Bufale mediatiche 2 - Ciak, si bombarda (e due)

dove si scopre il vergognoso comportamento degli alleati e la vera storia della distruzione di un piccolo paesino del Molise.
Ne riporto l'incipit con il consiglio di leggersi tutto l'articolo (possibilmente tenendo del bicarbonato nelle vicinanze..):

Dal giugno del 1944 sono trascorsi quasi 60 anni, ma i ricordi di Giovanni Tomassone, classe 1929, una vita da falegname a Castelnuovo al Volturno, sono nitidi come se i fatti che stiamo per raccontare fossero accaduti ieri: "... ma ancora oggi non capisco perché il mio paese che fortunatamente aveva riportato solo pochi danni nella guerra vera del 1944, è invece finito in macerie per una guerra finta".

Le guerre, anche quelle moderne "contro il terrorismo" e "per l'esportazione di democrazia", sono in primis eventi mediatici.

30 luglio 2009

11 settembre 2001: continuano gli studi

Pubblico qui alcuni estratti da un nuovo articolo di Kevin Ryan, che si aggiunge alla mole di studi ultimamente pubblicati in tema 11 settembre (per es. la ricerca del team di fisici capeggiati dal dr. Niels Harrit, pubblicata sulla rivista scientifica The Open Chemical Physics Journal).


"Accessibilità alla demolizione delle torri del World Trade Center"

di Kevin R. Ryan
trad. di Schottolo, Teba, Shm per LuogoComune.net


(...)
Nel corso della loro vita le Torri Gemelle hanno subito diverse modifiche alla struttura di ciascun edificio, con miglioramenti all'impianto elettrico, alle protezioni antincendio, al sistema di ascensori e altre opere costruttive generiche.

Normalmente era la Porth Authority di New York e New Jersey (PANYNJ) [n.d.t.: proprietaria del WTC] a dare inizio alle modifiche, che venivano poi completate dai diversi locatari nello spazio da loro affittato.

Per questo motivo, le società affittuarie sarebbero state in grado di coordinare tra loro l'installazione di materiali esplosivi e altre apparecchiature, con la relativa certezza che quei materiali non sarebbero stati scoperti da altri.

In ogni caso, affinché la demolizione potesse andare a buon fine, era necessario gestire gli affittuari come un gruppo unico, in modo da poter piazzare gli esplosivi su un numero di piani sufficiente ad assicurare il crollo di ciascun edificio, attraverso quella che sarebbe stata invece una via di massima resistenza.
Nel prendere in esame gli affittuari di ciascuna zona interessata dovremmo anche domandarci "cui prodest?", ovvero chi ha tratto vantaggio dalla distruzione degli edifici del WTC e dalla conseguente Guerra al Terrore?

(...)
L'11 di settembre il volo American Airlines 11 ha colpito la facciata nord della Torre Nord (WTC 1), fra il 94° e il 99° piano. Con casualità stupefacente, questi piani comprendono proprio quelli che avevano appena subito una revisione del sistema antincendio, poco prima dell'11 settembre.

Ancora più stupefacente è il fatto che tutti quei piani fossero occupati da un singolo affittuario, la Marsh & McLennan (Marsh), che era allora la più grande società mondiale di brokeraggio assicurativo. Un altro affittuario, la Sumitomo Bank, condivideva con la Marsh una parte del 96° piano.

Nel periodo dal 1993 al 2001, la Marsh ha fatto diverse modifiche a quei piani, oltre alla revisione del sistema antincendio di cui sopra. Secondo il National Institute of Standards and Technology (NIST), la Marsh ha apportato modifiche alla parte sud del 94° piano nel 1998. Nello stesso anno la Port Authority di New York ha aiutato la Marsh a demolire i piani dal 95° al 98°, per rifare il sistema di allarme e di annaffiamento antincendio. Altre modifiche sono state apportate dalla Marsh al 95° piano nel 2000.

(...)
La Marsh era una grande società con diverse sussidiarie, tra cui la Putnam Investments, la Mercer, la Johnson & Higgins, e la Guy Carpenter, una società che occupava dal 47° al 54° piano della Torre Sud. La Marsh era anche nota per un atteggiamento particolarmente misterioso, ed era stata paragonata alla CIA.

Il suo massimo dirigente l'11 di settembre era Jeffrey Greenberg, membro della Brookings Institution, della Trilateral Commission, e figlio del presidente dell'American International Group (AIG), Maurice Greenberg.

Si dice che la AIG sia stata il centro di diverse operazioni della CIA.

(...) Al Brookings, Greenberg era a contatto di gomito con Lee Hamilton, il co-presidente della Commissione 11 settembre (...)

Altre persone molto potenti e con ottime relazioni lavoravano alla dirigenza della Marsh. Fra di loro c'era Stephen Friedman, un vecchio azionista della Marsh Capital ed ex-socio alla Goldman Sachs, divenuto in seguito il maggior consigliere economico di George W. Bush.

Friedman era anche membro della Brookings Institution, del Bilderberg Group, del Comitato Governativo per l'Intelligence Internazionale, e del C.d.A. della In-Q-Tel, la società di investimenti fondata dalla CIA nel 1998.

La In-Q-Tel investe in tecnologie avanzate relative al lavoro di intelligence e della difesa, compreso nanotecnologie e tecnologie chimiche, secondo il loro sito web.

In un'altra coincidenza interessante, Friedman fece parte, attraverso la Cornell University, di una società segreta chiamata Quill and Dagger, tra cui figuravano anche Paul Wolfowitz, Sandy Berger e Stephen Hadley.

(...)
Berger, consigliere della National Security di Bill Clinton, venne sorpreso in seguito a sottrarre documenti dalle indagini della Commissione 11 Settembre.

(...)
Il presidente della Marsh Real Estate Advisors, dal 1982 al 2001, era Craig Stapleton, marito della cugina di George W. Bush, Dorothy Walker Bush.

Articolo completo QUI.

12 marzo 2009

E se...

Se non ci fosse stato l'11 settembre 2001, come sarebbe il mondo oggi?

La storia non si fa con i "se", giustamente, ma in questo caso penso sia legittimo porci una simile domanda per fermare un attimo il corso frenetico degli eventi, cristallizzarlo davanti ai nostri occhi, e guardare tutto ciò che sta accadendo con uno sguardo esterno. Liberi per quanto possibile dall'emotività che il sistema di potere ci impone tramite la sua shock doctrine della paura perenne.

L'11/9 ha rappresentato
una chiave di volta per il piano di dominio globale, chi sta portando avanti il progetto di un Nuovo Ordine Mondiale aveva bisogno di catalizzare in un singolo evento altamente traumatico tutte le angosce della società moderna.

Avevano bisogno di far scattare la molla del terrore perenne, quello che non puoi sconfiggere, quello che grazie ai mass-media puoi inculcare nella testa delle persone e farlo diventare un blob impossibile da eliminare. Avevano bisogno di creare una nuova forma mentis.

Senza l'11/9 che ha dato il via ufficiale a questi nuovi "anni di piombo globali", non avremmo avuto i "corollari" delle stragi di Madrid e di Londra, non avremmo avuto l'escalation di violenza, di terrore, di controllo, di repressione, fomentata con le guerre in Afghanistan e in Iraq e sfruttata all'interno degli stati occidentali per restringere ulteriormente le libertà civili.


E allora, di fronte alla drammaticità degli eventi, alla schizofrenica sete di potere di un manipolo di dementi ai posti di comando, ai milioni di morti sacrificati sull'altare del NWO, cosa ci rimane?
La dignità.
E la capacità di non farci trapassare l'anima e il cervello dalla loro dottrina del terrore. Con una risata in faccia ai mass-media servi dei servi, al sistema di potere che ci vorrebbe tutti impauriti e proni ad accettare l'autorità imposta. Con l'ironia intelligente da schiaffare sul volto vuoto e spento dei servi del potere, la peggiore malattia umana.


Anche perché ammettiamolo, la maggior parte delle dichiarazioni, delle azioni e financo degli eventi stessi sono talmente grotteschi da essere degni del miglior cartone animato. Come la spiegazione ufficiale della distruzione dell'edificio 7 del WTC, l'11 settembre 2001. Chiunque si sia trovato a seguire, anche solo di sfuggita, i fatti e le dichiarazioni che lo riguardano, non può che essersi fatto una risata di fronte all'assurdità della spiegazione ufficiale.

E allora, per non soccombere alla loro strategia del terrore, uniamoci all'ironia di questo video.
E di questo articolo uscito all'indomani della pubblicazione farneticante sul crollo del WTC 7: "Risolto il mistero del WTC7" (agosto 2008)


10 febbraio 2009

11 settembre 2001, una riflessione

Questo scritto nasce come prima parte di un lungo articolo, che in origine si intitolava "11 settembre, crisi finanziaria e nuovo ordine mondiale".
Per rendere però più agevole la lettura, e anche per non ingenerare possibili ambiguità interpretative, ho deciso di separare i due articoli rendendoli indipendenti l'uno dall'altro. (In realtà, comunque, le connessioni ci sono. L
'11/9, l'attuale crisi e il NWO sono eventi strettamente collegati tra loro).

(La stesura è iniziata il 9 ottobre 2008, allo scoppio della crisi finanziaria e prima delle elezioni USA.)


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11 SETTEMBRE, CHI HA PAURA DEL WOOLWORTH BUILDING?


Perché ci sono due scuole di pensiero
(e io seguo la terza)


Dall'11 settembre 2001 il processo verso un nuovo ordine mondiale (New World Order), portato avanti con tanta dedizione per decenni interi senza sosta e nell'ombra, ha avuto un'accelerata spaventosa, di cui oggi stiamo vivendo alcuni aspetti con la crisi finanziaria mondiale.
Siamo in dirittura d'arrivo, credo, e stiamo perciò assistendo ad un crescendo di "fuochi d'artificio" in questa spettacolare messinscena a cui qualcuno ha lavorato con grande impegno e dispiego di energie.


-1-
CHI HA PAURA DEL WOOLWORTH BUILDING?


I pianificatori della “nuova Pearl Harbor” [1] hanno disseminato il più grande e spettacolare attentato della storia di prove della loro colpevolezza.
In genere un criminale si guarda bene dal lasciare le proprie impronte sulla scena del reato, fa di tutto per non farsi scoprire, magari pianificando per settimane o mesi ogni più piccolo dettaglio. Invece l’11/9 è una sequela impressionante di errori, che hanno permesso a chiunque non sposi la Versione Ufficiale per partito preso di constatare come quegli attentati non possano essere opera di 19 dirottatori arabi, guidati da un fanatico in dialisi nascosto in una qualche grotta in medio oriente.

L’11/9 propone una sfilza talmente lunga di errori più o meno macroscopici [2] che è lecito chiedersi: “E se non fossero errori?”.
Se fossero tracce deliberatamente lasciate dai pianificatori di quella strage, proprio affinché qualcuno riconoscesse l’impossibilità della Versione Ufficiale che il governo USA avrebbe dato in pasto al mondo?

Questo dubbio, che ormai molti si pongono, non solo è legittimo, ma diventa di capitale importanza nel momento in cui riportiamo i “dettagli tecnici” dell’11/9 all’interno di una visione più ampia, che arriva fino ai giorni nostri.
Proviamo dunque a prendere spunto da uno di questi “dettagli” e ad allargare la riflessione sulla base dei dubbi e delle domande che esso pone. Non considererò un dettaglio “qualsiasi”, uno di quelli (numerosissimi e certo importanti) che abbondano in qualunque sito si occupi di 11/9: considererò invece uno di quei dettagli di cui quasi nessuno parla. Non i “debunker”, non i “complottisti” (odiose categorie create ad arte e su cui torneremo), non ovviamente i mass-media. Solo qualche testardo “cercatore indipendente” ha provato a sollevare il velo di silenzio attorno all’elemento di cui sto per parlare: ma con scarsi risultati.

Il “dettaglio” è in realtà un edificio: il Woolworth Building, costruito nel 1910, che si erge per 241 metri al numero 233 di Broadway, a New York.


Posto proprio di fronte al complesso del WTC (World Trade Center), era un punto da cui si aveva una visione ottimale delle Torri Gemelle. Nessun edificio si frapponeva tra il Woolworth e le Torri.


Quella mattina di sette anni fa, tra le numerose segnalazioni di cittadini e di agenti presenti sul posto, ci sono anche varie “curiose” dichiarazioni che un volenteroso sito in inglese si è premurato di riportare, a futura memoria [3].
Queste registrazioni dimostrano che quel giorno qualcosa di molto strano accadde al Woolworth Building.

< "Qualcuno ha lanciato missili contro la Torre Nord del WTC dalla cima del vicino Woolworth Building." >
WNBC News

< "...abbiamo appena avuto una seconda esplosione, probabilmente un missile dal tetto del Woolworth Building." >
Port Authority Police Officer

< "Stanno sparando al WTC dal Woolworth Building." >
Radio Dispatch - NY Daily News

< "Il primo a cui pensano era un uomo che ha lanciato il missile dal Woolworth Building." >
WTC Police Channel 07

< "Il Woolworth Building! Stanno lanciando missili dal Woolworth Building!" >
Police Channel

< "...c’è stato un lancio di missile dal Woolworth Building." >
Police Officer, 09:18AM

< "la polizia ha notizia che un missile è stato sparato contro il WTC dal Woolworth Building" >
Alan Reiss, WTC Police Desk

< [Circa 45 metri dalla torre] "C’è stato un suono tipo “swoosh”, poi un’esplosione, ed era un suono molto basso. Era come se qualcuno, uno o due piani sopra di me, avesse lanciato un missile brandeggiabile a spalla." >
Lance Cpl. Alan Reifenberg

< "Appena girato l’angolo, ci fermammo, e un poliziotto venne verso di noi e disse “Li ho visti sparare un missile dall’edificio [Woolworth], ragazzi state attenti lassù." >
NYC Fireman

Anche il sito danese Terrorize.dk aveva riportato segnalazioni simili: fortunatamente diverse persone ne hanno fatto una copia, perché attualmente quel sito non è più on-line [4].

< "Il Detective Sergeant Zika riporta un probabile lancio di missile dal Woolworth Building e richiede di avere contatto NYPD per controllare il Woolworth Building." >
Alan T. DeVona, 0908

< "Nell’uscire dal veicolo il Detective Molina ci ha informati che il NYPD Citywide ha segnalato che un terzo aereo si stava avvicinando e che persone sconosciute stavano sparando dal Woolworth Building." >
Detective Sergeant Raymond DiLena

< "Ho sentito diversi rapporti su esplosioni secondarie di bombe, missili lanciati da edifici e altro." >
P.O. Anthony L. Croce

< "Al nostro arrivo al WTC, i sottoscritti presero contatto con il Detective D. Roger, il quale riportava che l’informazione iniziale era stata ricevuta da testimoni nei pressi di West Broadway e Barclay Street, secondo cui un missile è stato probabilmente lanciato dall’American Express Building contro la Torre 1." >
Dennis P. Stafford

< "In quel momento il Detective DeMello e io eravamo all’intersezione tra Barclay e Greenwich, quando tre uomini bianchi non identificati vestiti da business-men corsero verso di me e iniziarono a gridare che un missile era stato sparato contro la Torre 2 dalla cima del Woolworth Building. Guardai su verso il tetto del Woolworth Building e sembrò ci fosse del fumo proveniente dal punto più alto dell’edificio. Quindi il Detective DeMello e io corremmo verso il Woolworth Building. Appena entrammo, chiesi subito del capo della sicurezza. Un uomo bianco non identificato in uniforme di sicurezza ci corse incontro e ci chiese come poteva aiutarci. Gli dissi che avevo bisogno di un ascensore sicuro per raggiungere il tetto, la sua risposta fu “Seguitemi”. Ci recammo verso degli ascensori quando si aprì la portiera di un’auto. Due uomini si fermarono fuori dall’ascensore. Un uomo in apparenza ispanico si identificò come il sovrintendente alla sicurezza; mostrava una ID card sulla maglia. La guardia di sicurezza sembrava conoscerlo così gli credemmo. Lui affermò che il tetto era sicuro. Gli dissi che avevamo avuto segnalazioni secondo cui un missile era stato sparato dal tetto di quell’edificio e lui ci assicurò che non era un missile, ma un aereo, un grosso aereo. Ci garantì inoltre di essere stato sul tetto quando esso si schiantò contro la Torre 2. In quel momento lasciammo l’edificio e ci dirigemmo di nuovo verso Barclay Street." >
R.P. Mendenhall

< "Membri del JK Detective Squad stavano prendendo copertura quando pervenne una trasmissione da New York City Radio, secondo cui “Stanno sparando dal Woolworth Building”. Furono fatti ripetuti tentativi per utilizzare PAPD 800 MHz per confermare questo ma tutti i tentativi fallirono." >
Detective Sergeant Thomas Bomengo

< "Avviso [inudibile]... c’è qualcosa... sembra un missile proveniente dalle pareti del [inudibile]... il secondo edificio." >
PADP Officer

< "Il Woolworth Building! Stanno sparando contro il WTC dal Woolworth Building!" >
MALE C

< "E’ un missile o... è qualcosa che ha a che fare col Woolworth Building [inudibile]." >
Greg at Trade Center

< "PAPD-DESK: Potete mandare delle unità al Woolworth Building per controllare il tetto? C’è un possibile... dicono che era... abbiamo appena avuto una seconda esplosione, probabilmente un missile dal tetto del Woolworth Building. FEMALE OPERATOR: Il Woolworth Building? PAPD-DESK: Sì, a... a Broadway." >

< "MALE: [sovrapposizione] Canale-W, qui è otto-cinque, otto-cinque... [sovrapposizione/inubile] che segnalano possibili missili [inudibile] dal.. dal Woolworth Building. MALE: PPG(?), se stai monitorando la discussione qui [inudibile] che controllino il Woolworth Building, [inudibile] copia." >

< "Quando ci avvicinammo, il secondo aereo si schiantò. Le strade erano intasate, come a capodanno in Times Square. Eravamo a circa un isolato quando colpì. Quando uscimmo un poliziotto ci disse di aver visto un razzo che proveniva dal Woolworth Building colpire la Torre. Io dissi “Oh mio Dio. Come possiamo combattere questo incendio se ci stanno sparando addosso?"" >
Firefighter Pete Fallucca, Engine 16, East 29th St.

< "Qualcuno diceva che ci stavano colpendo con razzi sparati dal Woolworth Building. All’inizio non sapevamo che fosse un aereo." >
Sal D’Agostino, Firefighter

Al centro, esattamente in mezzo alle macerie della Torre sud,
spicca il Woolworth Building


In sostanza, numerose dichiarazioni, tra cui molti rapporti di poliziotti e pompieri, affermano che dal Woolworth Building fu lanciato qualcosa come un missile che colpì le Torri. Diverse persone testimoniano di avere udito il suono di un missile, partito da qualche piano elevato o dal tetto dell’edificio.

Sono affermazioni sconcertanti.
Perché nessuno ne parla? Perché sono state relegate sotto il velo dell’oblio?

Ma non è finita: il Woolworth è stato teatro di altri fatti “anomali” quel giorno, tra cui inspiegabili incendi sul tetto (di cui esistono anche testimonianze filmate), uno proprio nell’angolo da cui sarebbero stati lanciati i missili di cui parlano i testimoni [5].

Ben pochi siti di “contro-informazione” ne hanno parlato. Personalmente ho trovato il link a Orbwar.com grazie alle segnalazioni di due utenti di LuogoComune.net, che in quattro diverse occasioni hanno cercato di portare l’attenzione su questo “edificio dei misteri”.
Ma nessun sito o blog italiano, che io sappia, ha affrontato realmente l’argomento Woolworth Building, se non MarioRossi.net [6].
Sorgono interrogativi importanti.
Cosa accadde davvero quel giorno? Cosa successe al Woolworth Building e perché tutte le segnalazioni che lo riguardano sono cadute nel dimenticatoio?
Forse, se è vero che l’edificio 7 del WTC può essere la “pistola fumante” [7] che demolisce la Versione Ufficiale, il Woolworth potrebbe essere la pistola fumante che smaschera i veri responsabili di quel crimine.

L’11/9 è stato uno spettacolo pirotecnico grandioso, andato in scena in diretta sul palcoscenico del mondo; un evento di una tale portata emotiva da riuscire a narcotizzare il raziocinio di milioni di persone per lungo tempo. Non mi vergogno ad ammettere che io ero una di queste.


-2-
TESI, ANTITESI, SINTESI


Ogni buon ricercatore indipendente ha nel suo block-notes mentale una serie di “citazioni notevoli”, che aiutano a mettere un po’ d’ordine in un quadro, volutamente caotico e frammentato, come quello della storia che stiamo vivendo: una storia fatta di potenti che giocano su uno scacchiere nascosto agli occhi delle popolazioni, e che ci mostra solo i pezzi che i giocatori vogliono farci vedere, o i pezzi “decaduti”, mangiati perché hanno fatto il loro tempo e non servono più.
Alcune di queste citazioni tornano utili nella presente riflessione, per esempio quella relativa alla dialettica formulata dal filosofo Hegel: “Tesi, antitesi, sintesi”.
Forse però questo concetto non è stato sviscerato fino in fondo, anche se sono sempre più le persone che si accostano al problema con il “distacco emotivo” che una tale situazione richiede.

Per molti non sarà una novità riconoscere nella Sintesi proprio il Nuovo Ordine Mondiale. Ma che dire della Tesi e dell’Antitesi? Che dire delle modalità con cui si vuole realizzare la Sintesi finale?
Ci sono molte tesi e antitesi sul cammino verso il NWO: e non può essere altrimenti, perché questo meccanismo ormai ben collaudato, che si basa in sostanza sul “Divide et impera”, sta al fondamento di ogni potere centralizzato che voglia sopravvivere.
Facisti e comunisti, ecologisti e consumisti, interisti e milanisti, debunker e complottisti... quante divisioni vi vengono in mente, create o comunque alimentate da quello stesso potere che ne trae vantaggio (con somma gioia e sberleffo di chi detiene le redini del gioco)? A livelli diversi, da quello più banale a quello politico, da quello economico a quello religioso, viviamo in un perenne stato di “dualità indotta”, nel quale le persone che scelgono di sottrarsi a questo gioco truccato in partenza vengono derise, ignorate, perseguitate, demonizzate, escluse insomma dalla “normalità edulcorata” imposta dal sistema.
Questo lungo excursus teorico serve ad inquadrare il discorso sul NWO all’interno del più vasto e generale meccanismo di controllo tipico del potere, e delle dinamiche con cui esso si esplica. Perché sono sempre le stesse, e mirano a far sì che la gente ci caschi ogni volta.

Tesi e antitesi, si diceva. Dunque proviamo ad inserire i dubbi che ho esposto a proposito del Woolworth Building in questo quadro.
Perché le testimonianze inerenti il Wollworth non compaiono tra gli indizi portati contro la Versione Ufficiale dai maggiori siti del cosiddetto “9/11 Truth Movement”?
Potrebbero esserci diverse spiegazioni, ma nessuna mi appare convincente. Addirittura qualcuno potrebbe pensare: “E’ giusto che un fatto collaterale come questo non venga presentato tra gli indizi principali contro la V.U., e poi vuoi mettere? Già il movimento per la verità è deriso per via di quei visionari del no-plane e quegli altri degli ufo, se ci mettessimo a dire che quel giorno hanno sparato missili contro il WTC da un edificio vicino, sai che risate si fa la gente? E addio credibilità del Truth Movement!”
Ora, io non so se qualcuno potrebbe addurre una simile obiezione, ma la cosa non mi stupirebbe affatto. Questo mantra della “credibilità del movimento” è qualcosa di molto sottile, e più ci si ragiona sopra e più inizia a puzzare.
Nel mare magnum della disinformazione sull’11/9, le precauzioni non sono mai troppe. Soprattutto quando si inzia ad indagare sulle possibili manipolazioni e infiltrazioni del Truth Movement.

Che il movimento per la verità sull’11/9 possa essere manipolato è qualcosa di molto reale: d’altra parte, non sarebbe certo la prima volta che un movimento d’opinione nato spontaneamente, dopo aver acquisito voce e spazio mediatico, viene cavalcato da furbastri che fino al giorno prima lo ignoravano, o addirittura osteggiavano. In Italia abbiamo abbondanza di esempi, anche recenti [8]. E’ ovvio che a qualcuno possa tornare utile tentare di manipolare una protesta popolare per i suoi scopi, non foss’altro per accaparrarsi un nuovo bacino di voti: così facendo, si fa deviare la protesta dai suoi fini originari, indebolendone le richieste, assimilando le persone che in buona fede credono che così il movimento possa magari “avere più voce”.
Tutt’altra cosa, ovviamente, è l’infiltrazione del movimento fin dalla sua nascita. Qui si aprono scenari del tutto differenti.
I dubbi si moltiplicano, in questo caso [9].
Su LuogoComune.net è stata aperta una discussione nei forum proprio su questo secondo scenario [10].
E’ estremamente difficile parlare di questi argomenti
. Molti temono che così si faccia solo “il gioco dei debunker”, che si lavori contro gli interessi del Truth Movement, che ha bisogno di unità e non di divisioni interne...
Ma se c’è qualcosa di poco chiaro nel movimento, voglio saperlo, e farlo sapere. Se ci sono infiltrazioni, o se addirittura tutto l’11/9 è stato pianificato perché si creasse un movimento di opposizione alla Versione Ufficiale neo-con, chiudere gli occhi risulta più deleterio che aprirli e parlarne pubblicamente.

Che il Truth Movement si presenti, consapevolmente o no, come protesta al regime neo-con, è un fatto che va preso seriamente in considerazione, specialmente alla luce di quanto stiamo vivendo oggi.
Già ai tempi delle prime conferenze italiane sull’11/9, come quella ormai storica di Bologna [11], qualcuno tra i più smaliziati avanzò alcune perplessità: per esempio facendo notare certi richiami perché il movimento americano diventasse un partito (!), o l’insistenza della richiesta per una commissione internazionale capeggiata da Chavez e altri leader mondiali con “garanzia” di non essere neo-cons... [12]. Come a dire: Bush è il demonio, i neo-cons sono i soli responsabili dell’11/9, buttiamoci nelle mani dei loro avversari. Si chiama specularità del potere, ed è un ottimo meccanismo, sempre basato sulla “dualità imposta”, per ingannare la gente.
Che Bush rappresenti ciò che di peggio un’amministrazione possa essere, non ci piove. Che i suoi apparenti avversari internazionali siano perciò il bene, è qualcosa di troppo grosso per poterci credere.

Chi sta spingendo affinché le sacrosante rivendicazioni del movimento per la verità sull’11/9 prendano i connotati di una protesta internazionale contro l’amministrazione neo-con?
Chi ha fatto in modo che i neo-cons si abbuffassero di ricchezze e potere, specialmente dall’11/9, in modo così plateale e sfacciato, quasi a invogliare la reazione avversa anche dei più “tiepidi”?
Qualcuno sta facendo in modo che questa amministrazione cada, e forse che con lei cada il modello nordamericano come prodotto malefico di decenni di rapacità repubblicana?
Chi ha interesse a far credere che l’11/9 sia stato un inside-job orchestrato dai soli neo-cons? Le responsabilità neo-con sono evidenti, ma sarebbe ingenuo pensare che dietro un’azione simile non ci siano persone ben più potenti, che agiscono nell’ombra senza metterci la faccia.
Chi sta spingendo antitesi contro tesi per ottenere la sintesi finale?

Queste domande si fanno più pressanti ogni giorno che passa, oggi più che mai con l’attuale crisi finanziaria mondiale, la peggiore della storia. Scoprire chi sono i veri responsabili dell’11 settembre 2001 può farci capire chi ha innescato la miccia di questa crisi globale, che ci sta portando a passi giganti verso il Nuovo Ordine Mondiale.

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NOTA AGGIUNTA:

Dopo tutto questo parlare di Woolworth Building, movimenti e infiltrazioni, non vorrei si fraintendesse il senso di questo mio post. Non sostengo infatti che l’11/9 furono sparati missili dal Woolworth e che ci sia stato un insabbiamento di questo fatto da parte del Truth Movement. Lungi da me una simile idea, peraltro piuttosto strampalata. Il mio intento è solo quello di poter stimolare una riflessione di portata generale, su eventi le cui conseguenze stiamo vivendo con grande impatto ancor oggi, partendo da un particolare poco noto anche tra coloro che non accettano più la Versione Ufficiale governativa. Non so cosa sia accaduto davvero quel giorno, ma proprio per questo vorrei che si cercasse di fare chiarezza su tutti gli aspetti oscuri e ambigui che permangono ancora a distanza di 8 anni. Qualunque risultato possano portare.


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NOTE

[1] Questa definizione è contenuta in un documento del gruppo neo-con PNAC (Project for the New American Century), pubblicato nel settembre 2000 con il titolo “Rebuilding America’s Defenses”.
All’inizio del capitolo 5 si legge:
< "To preserve American military preeminence in the coming decades, the Department of Defense must move more aggressively to experiment with new technologies and operational concepts [...]. Further, the process of transformation, even if it brings revolutionary change, is likely to be a long one, absent some catastrophic and catalyzing event – like a new Pearl Harbor." >
Traduzione:
< "Per conservare la supremazia militare americana nei decenni a venire, il Dipartimento della Difesa deve sperimentare in modo più aggressivo nuove tecnologie e nuovi concetti operativi [...]. E’ inoltre probabile che il processo di trasformazione, se anche dovesse portare un cambiamento drastico, sarà un processo lungo, in assenza di un qualche evento catastrofico e catalizzatore, come una nuova Pearl Harbor." >
Si può scaricare il documento in versione originale qui:
http://www.mediafire.com/?4hgguommyye
e la traduzione italiana qui:
http://www.mediafire.com/?3odu2mcdxvn

[2] La più completa discussione disponibile in italiano è quella presente sul sito LuogoComune.net [ http://www.luogocomune.net/site/modules/911 ]

[3] “The Untold Story of the Woolworth Building Incidents on 9-11-01”
[ http://www.orbwar.com/woolworth ]
Viene riportata la fonte per ognuna delle testimonianze.
E’ interessante notare, inoltre, come dopo l’11/9 la sicurezza del Woolworth Building ha proibito l’accesso al pubblico alla lobby, l’entrata riccamente decorata dell’edificio, meta usuale di molti turisti. [ http://chronicle.com/review/brainstorm/index.php?id=102 ]

[4] Ho trovato le testimonianze presenti su Terrorize.dk grazie a una segnalazione di un utente di LuogoComune.net, a questo indirizzo:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1410
(commento del 15/9/2006, ore 1:49)
Traduzione mia, come per le testimonianze precedenti.
Il sito Terrorize.dk non è più on-line, ma lo si può recuperare tramite Web.Archive.org a questo indirizzo: http://web.archive.org/web/20060406220408/www.terrorize.dk
Questo è l’archivio della pagina con le testimonianze riportate:
http://web.archive.org/web/20060419114221/www.terrorize.dk/911/naudet/woolworth.php

[5] Il sito Orbwar.com ha ricostruito la sequenza degli strani eventi accaduti al Woolworth Building quel giorno. [ http://www.orbwar.com/woolworth ]

[6] “L'ombra del Woolworth Building sulla verità dell'11 settembre”
[ http://www.mariorossi.net/user/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=538 ]
Non sono d’accordo con molte cose sostenute nell’articolo, comunque resta uno dei pochissimi siti italiani ad aver parlato del Woolworth Building.

[7] “Smoking gun” in inglese: indica l’evidenza definitiva di un crimine, la prova che inchioda il responsabile al reato commesso.

[8] Si veda per esempio un mio vecchio articolo: “Lotte popolari, propaganda e ingerenze politiche” [ http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1879 ]
Versione scaricabile in PDF: http://www.mediafire.com/?2zl2y2zzzoy

[9] Quando, nel febbraio 2006, mi iscrissi a LuogoComune.net (all’indomani della trasmissione "P come pentagono, M come mistero", andata in onda su Rai1 a un'ora da vampiri), aprii una discussione nei forum dal titolo "L'eterno gioco dei manipolatori e burattini in cui siamo coinvolti tutti". Vi esponevo quelli che erano i miei dubbi e che ora sono diventati qualcosa più che semplici perplessità o impressioni.
Ecco alcune delle cose che scrivevo in quella discussione:
< "Il numero sempre maggiore di "voci contro" che si sta alzando, sul web e ora anche su riviste e TV, se da un lato mi rende felice perché sveglia sempre più persone, dall'altro mi fa sorgere un dubbio angoscioso.
Nella storia, lo sappiamo bene ormai, nulla accade per caso, ma solo perché è stato preventivamente pianificato.
Non potrebbe essere che anche questo scompiglio in procinto di scatenarsi, all'interno dello stesso Occidente, sia stato previsto?
Che un'ondata di sdegno, sapientemente pilotata, si tramuti in qualcosa di più dirompente, e che tutto ciò sia parte del piano? [...]
Ma se questa stessa reazione fosse, anch'essa, null'altro che uno degli eventi pianificati... uno strumento già programmato? [...]" >
Da quel febbraio 2006 sono passati ormai tre anni e quei dubbi, anziché dissiparsi, si sono rafforzati ancor più.

[10] “9/11 truthling infiltration timeline”
[ http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?viewmode=flat&topic_id=3016&forum=42 ]
In realtà sono diversi gli spunti presenti sul sito portati da vari utenti, comunque quella è la discussione più mirata e organica sull’argomento.
Si aggiunga anche una discussione sul possibile ruolo di Scientology
[ http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?viewmode=flat&topic_id=2951&forum=7 ]

[11] Qui c’è un comunicato degli organizzatori dopo la conferenza internazionale sull’11 settembre tenutasi a Bologna nel 2006:
http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1471
Da leggere soprattutto i commenti all’articolo.

[12] Alcuni commenti su questo specifico aspetto sono contenuti in una discussione sulla conferenza di Bologna:
http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1424
(commento del 19/9/2006 e seguenti)