E' di oggi una notizia di Repubblica che parla di possibili "insetti-droni" sviluppati da qualche agenzia governativa statunitense:
Misteriosi avvistamenti alle manifestazioni politiche. L'Agenzia ammette: ci stiamo lavorando.
Libellule e zanzare ci spiano, la Cia collauda gli insetti robot.
CIA e Pentagono smentiscono, rassicurano, timidamente ammettono sperimentazioni in corso... No, sì, nì, chissà.
Intanto, non pochi cittadini USA hanno notato da tempo piccoli affarini volanti sulle città.
E mentre negli Stati Uniti ci si chiede se tutto ciò sia lesivo dei "diritti civili della popolazione", i microchip RFID diventano sempre più microscopici, invadono i territori di guerra, nonché il mercato globale come i "codici a barre del futuro".
Tornando ai velivoli-spia, in Italia non siamo da meno.
Il comune di Milano ha infatti comprato due droni telecomandati, per svariate decine di migliaia d'euro dei contribuenti, che saranno così sorvegliati in ogni dove con una efficienza -letteralmente- teutonica (sono infatti droni volanti prodotti da una ditta tedesca).
Ne dà notizia il Corriere qui, con toni tutto sommato rassicuranti; mentre lo stesso 4 ottobre uscivano sui quotidiani gratuiti Metro e Leggo (edizioni di Milano), cronache non proprio edificanti sulla gestione dell'affaire droni (purtroppo pare impossibile risalire a quegli articoli, dai siti web dei due quotidiani).
Pare infatti che il comune milanese abbia acquistato due esemplari di tale futuristica tecnologia, a giugno, per darli in gestione ai vigili urbani.
I quali però trasecolano dalla sorpresa: chi? noi? dovremmo fare.. cosa?
A cadere dalle nuvole però non sono solo i vigili, ma anche l'ATM, tirata in ballo in quella che sembra essere l'ennesima telenovela italiota sui modi più geniali per sperperare un sacco di soldi pubblici.
Il comune sostiene infatti che a giugno è stata fatta una presentazione di questi velivoli-spia, alla presenza di alcuni vigili e rappresentanti dell'ATM; una volta acquistati i due droni, sarebbero poi seguite delle prove per verificarne l'efficienza e l'effettiva utilità, per poi decidere se comprarne altri.
A parte che in genere non è buona cosa comprare, a caro prezzo, ben due esemplari di un mezzo di cui non si conosce ancora l'effettiva utilità, la telenovela non è finita: perché il comune sostiene di aver incaricato l'ATM di effettuare questi test, mentre l'ATM replica che all'azienda è stato chiesto solo di tenere in deposito i due velivoli-robot, fino a ulteriori decisioni del comune.
Un rimpallo di responsabilità fin troppo collaudato.
Il comando dei vigili urbani afferma di non saperne nulla e di non essere mai stato avvisato dell'acquisto di questi droni per sorveglianza dall'alto; resta il fatto che non si capisce a cosa mai possano servire due gioielli della tecnologia in una città che ha il più alto numero, in Italia, di telecamere piazzate a ogni angolo della strada.
I droni-spia possono volare fino a 500 metri di distanza dal loro manovratore e possono riprendere tutto ciò che accade sotto di loro, anche di notte.
Il destino dei due velivoli-spia è ancora tutto da capire; decine di migliaia di euro sono state spese per acquistarli: se per svolazzare silenziosi e spioni sui cieli di Milano, o per ammuffire in un angolo di un deposito dell'ATM, ancora non è dato sapere.
Non si capisce, comunque, se i milanesi dovrebbero gioire dell'una o dell'altra opzione.
Ma tutto questo rappresenta la "guerra al terrorismo", o piuttosto la "guerra al cittadino"?
Misteriosi avvistamenti alle manifestazioni politiche. L'Agenzia ammette: ci stiamo lavorando.
Libellule e zanzare ci spiano, la Cia collauda gli insetti robot.
CIA e Pentagono smentiscono, rassicurano, timidamente ammettono sperimentazioni in corso... No, sì, nì, chissà.
Intanto, non pochi cittadini USA hanno notato da tempo piccoli affarini volanti sulle città.
E mentre negli Stati Uniti ci si chiede se tutto ciò sia lesivo dei "diritti civili della popolazione", i microchip RFID diventano sempre più microscopici, invadono i territori di guerra, nonché il mercato globale come i "codici a barre del futuro".
Tornando ai velivoli-spia, in Italia non siamo da meno.
Il comune di Milano ha infatti comprato due droni telecomandati, per svariate decine di migliaia d'euro dei contribuenti, che saranno così sorvegliati in ogni dove con una efficienza -letteralmente- teutonica (sono infatti droni volanti prodotti da una ditta tedesca).
Ne dà notizia il Corriere qui, con toni tutto sommato rassicuranti; mentre lo stesso 4 ottobre uscivano sui quotidiani gratuiti Metro e Leggo (edizioni di Milano), cronache non proprio edificanti sulla gestione dell'affaire droni (purtroppo pare impossibile risalire a quegli articoli, dai siti web dei due quotidiani).
Pare infatti che il comune milanese abbia acquistato due esemplari di tale futuristica tecnologia, a giugno, per darli in gestione ai vigili urbani.
I quali però trasecolano dalla sorpresa: chi? noi? dovremmo fare.. cosa?
A cadere dalle nuvole però non sono solo i vigili, ma anche l'ATM, tirata in ballo in quella che sembra essere l'ennesima telenovela italiota sui modi più geniali per sperperare un sacco di soldi pubblici.
Il comune sostiene infatti che a giugno è stata fatta una presentazione di questi velivoli-spia, alla presenza di alcuni vigili e rappresentanti dell'ATM; una volta acquistati i due droni, sarebbero poi seguite delle prove per verificarne l'efficienza e l'effettiva utilità, per poi decidere se comprarne altri.
A parte che in genere non è buona cosa comprare, a caro prezzo, ben due esemplari di un mezzo di cui non si conosce ancora l'effettiva utilità, la telenovela non è finita: perché il comune sostiene di aver incaricato l'ATM di effettuare questi test, mentre l'ATM replica che all'azienda è stato chiesto solo di tenere in deposito i due velivoli-robot, fino a ulteriori decisioni del comune.
Un rimpallo di responsabilità fin troppo collaudato.
Il comando dei vigili urbani afferma di non saperne nulla e di non essere mai stato avvisato dell'acquisto di questi droni per sorveglianza dall'alto; resta il fatto che non si capisce a cosa mai possano servire due gioielli della tecnologia in una città che ha il più alto numero, in Italia, di telecamere piazzate a ogni angolo della strada.
I droni-spia possono volare fino a 500 metri di distanza dal loro manovratore e possono riprendere tutto ciò che accade sotto di loro, anche di notte.
Il destino dei due velivoli-spia è ancora tutto da capire; decine di migliaia di euro sono state spese per acquistarli: se per svolazzare silenziosi e spioni sui cieli di Milano, o per ammuffire in un angolo di un deposito dell'ATM, ancora non è dato sapere.
Non si capisce, comunque, se i milanesi dovrebbero gioire dell'una o dell'altra opzione.
Ma tutto questo rappresenta la "guerra al terrorismo", o piuttosto la "guerra al cittadino"?
7 commenti:
La guerra al cittadino. Non ho dubbi. Ciao!
Ciao Zret, grazie per la visita.
Parrebbe proprio così, eh?
Il nuovo ordine mondiale sta procedendo a passi sempre più spediti, nell'indifferenza generale. L'unica soluzione credo sia svegliare quante più persone possibile.
Anche io concordo; è una guerra al cittadino e alla libertà.
Doveroso cercare di svegliare la gente, a volte non è facile. Sarebbe molto più semplice se la televisione smettesse di trasmettere merda e di rimbecillire la gente. Ma so che non lo farebbe....
Se le scie chimiche fossero solo una parte del lavoro sporco che stanno svolgendo nelle alte sfere?
Se fosse collegato al progetto H.A.A.R.P., alle sette massoniche segrete, gli Illuminati, lo Scottish Rite ,Skull and Bones e il Bohemian Club (Bohemian grove..)?
Siamo certi che c'è un legame che li unisce in un unico scopo e obbiettivo diabolico e imminente :
Il Nuovo Ordine Mondiale; quello di orwell, forse un tantino peggio.
Altro che futuro alla Star Trek, se non ci svegliamo dal torpore entro i prossimi cinque anni ci risveglieremo in una società totalitaria. Speriamo soltanto che la rete non verrà oscurata prima o poi.....c'è chi lo teme.
Da febbraio ho conosciuto il fenomeno delle Scie,per caso mentre cazzeggiavo per Youtube.. ,che dire è inquietante. Da allora però non faccio che riscontrare nella realtà questa cosa. I cieli spesso si riempono di queste scie persistenti. Spesso si vedono aerei volare sopra la città. E io che credevo che gli aerei nn potessero sorvolare i centri abitati...
Innanzitutto chiedo scusa per la prolungata assenza.
Credo sia in atto una vera e propria "guerra silenziosa" alla libertà, e il fatto preoccupante è che le cose procedono sempre più rapide, nel silenzio generale. Dall'11 settembre 2001 il ritmo si è fatto sempre più serrato.
Vengono emanate nuove leggi, sempre più restrittive, che circoscrivono lo spazio di libertà di ognuno in un cerchio sempre più piccolo. Sempre più verso il controllo totale di ogni nostro minimo movimento e pensiero.
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Che le scie chimiche siano parte di qualcosa di molto vasto lo credo anch'io, ma da qui a sapere esattamente di cosa si tratta ce ne passa.. Possiamo collegare le notizie, fare deduzioni, ma sono sempre ipotesi.
L'unica cosa che possiamo fare "pragmaticamente" è cercare informazioni, ragionare su tutto ciò che scopriamo, e diffondere il più possibile queste informazioni (soprattutto a chi non ha internet o lo usa poco).
E osservare il cielo, naturalmente.
La funzione dei mass media da sempre, di piu oggi, è quella di trasformare i cittadini in zoombi con il cervello in catalessi, infatti vive, mangia, si veste, chiatta e non parla piu, si isola, compra tutto come da programma tv commerciali formato fogna. Non è da quella scatola di balle mediatiche che i cittadini si possono attendere la verita, ma dal fucile in spalla come al tempo dei partigiani per eliminare totalmente e radicalmente una volta per tutte la merda capitalista.
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