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22 luglio 2008

Il popolo è minorenne

[ att: post aggiornato in coda ]

Un grande Gian Maria Volonté in "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" (1970, regia di Elio Petri).

"Il popolo è minorenne ...
L'uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite ...
La repressione è il nostro vaccino. Repressione è civiltà!"




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Una interessante estensione sempre in tema di Stato: dal cinema alla realtà, ecco alcune frasi estratte da un discorso di Salvatore Borsellino, che potete ascoltare cliccando qui.

Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nel 1992:

< Io sono sicuro che non riuscirò a veder fatta giustizia nel corso della mia vita, ma non per questo devo smettere di lottare. >

< Paolo diceva: "Sarà stata la mafia ad uccidermi, ma non sarà stata la mafia a volere la mia morte". >

< Paolo si era messo di traverso in quella trattativa tra mafia e Stato. >

< Non sarà fatta giustizia perché lo Stato non può processare se stesso. >

Un altro magistrato del pool antimafia aveva dichiarato:
< La mafia non è di destra o di sinistra: la mafia è col potere. >
(citazione tratta dal documentario "In un altro paese")

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo blog, il mio ramarico che gran parte della popolazione in Italia ha subito una lobotomia e non si rende conto che sicurezza = controllo e perdita di libertà.

Gaia ha detto...

In nome di una presunta sicurezza (in realtà inesistente: è la sicurezza del potere che cercano, non certo quella dei semplici cittadini), la gente acconsente a una restrizione sempre più asfissiante della libertà. E non si rende conto dove sta il vero 'nemico' (chi provoca l'insicurezza).

Anonimo ha detto...

...e pensare che questo film è degli anni '70, anni "d'oro" per quelle forze politiche allora schierate(demagogicamente)"contro" ogni totalitarismo...le stesse forze politiche che oggi dimostrano di aver assolto il loro ruolo di "mediatori" tra, istituzioni e società civili...

Come già allora, per lo stato si rendeva necessario demonizzare le lotte sociali associandole ad un senso di "pericolo" per la "stabilità" della vita pubblica; un senso di disagio criminalmente indotto che,data l'esigenza di globalizzare il disagio parallelamente al restringimento dei centri di potere, ha trovato poi nell'11 settembre la sua massima espressione.
Altro illuminante stralcio dal discorso dell'"ispettore":

"Tra i reati comuni e i reati politici sempre più si assottigliano le distinzioni che tendono a scomparire..."

E a me ve sungono subito in mente la Chiaiano del NO alle discariche e la Val di Susa.
Sarà un autunno molto caldo..

Come sempre, un ottimo lavoro, gaia....continua così, sono materiali preziosi, da diffondere ovunque.

Un abbraccio.

flo.

Gaia ha detto...

E' un onore per me ritrovarti su questo blog, Flo, grazie per il commento.
Nel mio post ho messo l'accento su un solo spunto tra i moltissimi che propone questo spezzone del film; ma un altro non meno importante è appunto l'accenno alla equazione "criminale = sovversivo". Rende bene l'idea di come il potere considera i suoi sudditi.
Proprio l'altro giorno leggevo sul blog di Pax un articolo che spiegava l'equazione "pacifista = terrorista", concetto parimenti pericoloso e drammaticamente attuale.

buona settimana e grazie per l'incoraggiamento (fa sempre bene allo spirito)
:)

Gaia ha detto...

Grazie per il link, e buona settimana :)
gaia