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08 agosto 2009

La scoperta dell'acqua calda

Un titolone roboante come quello che segue, apparso su Repubblica.it, potrebbe indurci a credere che scienziati indefessi abbiano lavorato finora giorno e notte per scucire dalle maglie delle loro menti la soluzione al riscaldamento globale..

Poi leggiamo l'articolo e la celebre lampadina che brillava sulla nostra testa si spegne di colpo.

Ma non voglio togliervi il gusto dell'articolo di Repubblica e qui ve lo linko:

Nuvole artificiali, scudo bianco che salverà la Terra

Studio danese: spariamole su con i cannoni.
Sistema ideato per riflettere i raggi solari e sconfiggere il "global warming".

Una flotta da combattimento climatico per dichiarare guerra al global warming. Millenovecento navi schierate sugli oceani per sparare raffiche di pulviscolo a 5 chilometri di altezza, in modo da seminare nuclei di condensazione capaci di far nascere nuvole. In questo modo, utilizzando l'umidità dei mari per favorire il processo, si può creare uno schermo contro le radiazioni solari, uno scudo per respingere al di là dell'atmosfera una parte del calore in entrata. L'idea, rilanciata ieri dal Times e dal Financial Times, porta la firma del Copenaghen Consensus Center, un think tank diretto da Bjorn Lomborg, il docente di statistica diventato famoso dopo aver scritto "L'ambientalista scettico".

Secondo lo studio del Copenaghen Consensus Center, creare artificialmente le nuvole è meno costoso, in termini di riscaldamento evitato, delle politiche di riduzione delle emissioni che minano la stabilità del clima. Invece di riportare gli ecosistemi in equilibrio riducendo il peso dei fattori che li hanno sconvolti, e cioè tagliando i gas serra, il gruppo di Lomborg propone una cura basata sull'aumento dell'artificializzazione.

La geoingegneria, figlia degli studi condotti durante la guerra fredda per modificare il tempo in territorio nemico, mira a prendere con la forza il controllo del clima non solo creando nuvole ma usando un intero arsenale di strumenti d'attacco.

Ad esempio imbiancando le nubi esistenti, cioè spruzzando piccole gocce di acqua di mare nella parte bassa dell'atmosfera per modificare l'albedo delle nuvole, cioè la loro capacità di riflettere la luce solare. Oppure "fertilizzando" gli oceani con polvere di ferro, con iniezioni di azoto o con il rimescolamento delle acque profonde per far proliferare le alghe e catturare, grazie alla loro crescita, anidride carbonica. O ancora sparando grandi quantità di zolfo nell'atmosfera per simulare l'effetto di un'eruzione vulcanica che crea una nube di particelle in grado di schermare la radiazione solare.

Ipotesi dal sapore di fantascienza che però si sono già trasformate in possibile business per le centinaia di aziende che hanno fiutato l'affare inventando una nuova specializzazione: l'ingegneria su scala planetaria.
(continua)


Mi fermo qui, avrete già capito il nocciolo (o i noccioli) del discorso.

L'inseminazione delle nuvole è una scoperta vecchia e riciclarla ora come fosse la genialata del secolo appare piuttosto ridicolo. Se non fosse che queste idee sono seriamente prese sul serio dai politici (razza che per il bene dell'universo intero dovrebbe essere in via d'estinzione).

Ma l'idea, se è vecchia come il mio trisavolo, non di meno desta una certa preoccupazione, per tre ordini di motivi:

1- Giocare con sistemi complessi e interconnessi come gli ecosistemi non ha mai portato grandi risultati, anzi piuttosto il contrario.
L'uomo non ha ancora ben chiaro il funzionamento dell'atmosfera e le sue connessioni con le temperature planetarie (lo affermano gli stessi climatologi e altri esperti di fisica dell'atmosfera). Non esiste un consenso sulla realtà, sulle cause e sulle dinamiche del riscaldamento globale, all'interno della comunità scientifica internazionale, e già questo dovrebbe suggerirci qualcosa di importante.
Giocare al piccolo chimico col pianeta non sembra davvero un atteggiamento molto maturo e responsabile.

2- Creare uno schermo di nuvole è più economico che arrestare l'attuale trend in continua crescita di inquinamento ed emissioni nocive.. Una visione lungimirante davvero.
Quindi per l'istituto danese è meglio coprire la Terra con uno schermo, che peraltro farà da cappa lasciandoci soffocare gradatamente nei miasmi di inceneritori e scarichi industriali.. Una visione rosea dell'immediato futuro.

3- Schermare il sole? Santo cielo, ma ci pensano già i militari con l'operazione chemtrails..
Già non ricordo più l'ultima volta in cui ho potuto ammirare un cielo blu terso con un bel sole caldo, tanti sono i giorni in cui la luce solare viene sistematicamente schermata da una patina biancastra e oleosa formata dalle scie anomale di schiere di aerei. Non ci vogliono proprio più far vedere la luce del sole.. Chi scopre il perché vince un orsacchiotto di peluche con la faccia di "Obama-il-cambiamento".

Aggiungiamo ora solo un paio di informazioni sull'autore della geniale idea e l'ente di cui fa parte.

Bjorn Lomborg è un professore danese alla Copenhagen Business School, autore di libri e direttore del Copenhagen Consensus Centre.
Questo centro è stato creato presso la Copenhagen Business School ed è una emanazione dell'Environmental Assessment Institute. Al progetto lavorano diversi importanti economisti che si propongono di stabilire priorità per la crescita del welfare globale usando metodologie basate sulla teoria della "welfare economics".
Il progetto è finanziato in gran parte dal governo danese e co-sponsorizzato dalla rivista The Economist.
Nell'ottobre 2004 Lomborg pubblicò le conclusioni del primo lavoro di valutazione in un libro intitolato, molto significativamente, "Global Crises, Global Solutions" (Crisi globali, soluzioni globali).

Sembra piuttosto sconcertante che a discutere e decidere linee politiche in materia ambientale siano esclusivamente degli economisti. Ma a pensarci bene, non vi è nulla di anomalo: è anzi, nel quadro di come funziona il sistema in cui viviamo, quanto di più logico si possa immaginare.

7 commenti:

Portierino ha detto...

Ho visto anche io l'articolo e alzando gli occhi al cielo sospirando mi sono imbattuto nelle consuete scie chimiche. La maggior parte dei creduloni si convincerà che tutto ciò sia per il nostro bene fin quando inizierà la mattanza di tumori e piante morte (in verità io già vedo tutto ciò). Che fare? Io ho deciso di dedicarmi ad una rivoluzione culturale interiore per conoscere meglio il nostro spirito.

Gaia ha detto...

Per ora continuo a informarmi e ad informare.. Blog, siti, volantini, dialoghi con chi conosco, conferenze, sono tanti i modi per raggiungere le persone. E in tema di scie devo dire che qualche dubbio molti ce l'hanno, anche se non navigano in rete e nonostante la frenesia e i mille problemi quotidiani.
Continuiamo. L'informazione è la nostra forza.

buon fine settimana :)

rumenta ha detto...

può essere anche un sistema per "giustificare" le scie chimiche, delle quali probabilmente si sta parlando un po' troppo.
in fondo lo fanno per il nostro bene, no?? ;-)

Gaia ha detto...

Ciao rumenta :)
Sì, ne sono convinta (hanno già iniziato in realtà, anche se in maniera soft).
Più di un anno fa, parlando di chemtrails con alcune amiche, dissi: preparatevi a sentirne parlare anche sui mass-media.. le faranno passare come un geniale progetto anti-global warming.

Su alcune rivistucole e su Il sole 24ore da qualche mese in effetti stanno uscendo dei trafiletti ambigui. Uno qui e uno là, apparentemente senza un nesso, come notizie qualunque slegate le une dalle altre. Ma il filo c'è, e si vede. Anzi, più che un filo è proprio una scia chimica..

buon fine settimana :)

dj sdong ha detto...

Chi scopre il perché vince un orsacchiotto di peluche con la faccia di "Obama-il-cambiamento". aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhh ragazzi, quando si inizia a velocizzare l'estinzione dei politici??? si accettano candidati :)

Zret ha detto...

Giuste ed opportune considerazioni, Gaia. Auspichiamo una prossima estinzione di politici, economisti et similia.

Gaia ha detto...

L'unico tipo di estinzione che sarei pronta ad appoggiare ;)

buoni giorni