Segnalo questo interessante post di Capitano Nemo, sul blog Il Nautilus:
La disinformazione di Wikipedia
Giusto per riprendere il discorso su dove può portare la cieca fede nel modello di realtà che ci si è costruiti, unita molto spesso alla vera e propria azione di propaganda (ben ripagata).
Il potere agisce sotto molte forme, ma se si aguzza un po' la vista si riesce a scorgere la stessa mano che comanda diversi burattini.
2 commenti:
Davvero c’è poco da fare: avremo *un solo Governo*, che ci piaccia o non.
Il “Complottista paranoico” è il Cavallo di Troia quando non si può più nascondere tutto.
Ma c’è di più. Il *vero* motivo di questa guerra in Iràk era *perderla*. Già, perché, sebbene gli Stati Uniti siano stati il *principale* artefice del “Governo Mondiale”, allo stato in cui siamo anche loro dovevano e debbono essere ridimensionati e ridotti ai loro limiti.
La “Grande Prostituta” deve cadere, perché il *vero* “Governo Mondiale”, che sarà *ben diverso* dalle *ombre*, dai *fantasmi* dei “complottisti”, possa esistere.
Concordo quando dici che la guerra in Irak (o meglio le guerre mediorientali) doveva essere persa dagli USA: sono null'altro che una pedina, oggi indubbiamente la più forte, ma in quanto tale destinata ad essere eliminata dal gioco quando il conduttore lo decide.
Ma che possiamo fare noi?
La domanda sul nostro ruolo di semplice "gente comune" torna spesso: sinceramente, non so se abbiamo realmente la facoltà di combattere l'avvento del NWO, ma so che è un mio imperativo far conoscere a quante più persone possibili questo infame progetto.
Arthur Schopenhauer diceva che la verità passa per tre fasi: prima viene ridicolizzata, poi viene contrastata, infine accettata come cosa ovvia.
Stiamo assistendo a un contrasto sempre più duro delle teorie cosiddette "complottiste": dal denigrarle si è già passati al contrastarle con quanti più mezzi e forze si hanno.
Le maschere stanno cadendo, una ad una.
Dobbiamo diffondere queste informazioni per far sì che sempre più persone si rendano conto dell'enorme inganno in cui ci tengono, e sempre meno persone siano disposte a farsi prendere in giro senza reagire.
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